Busto e Castellanza, l’importante è capirsi

"Summit" fra amministrazioni comunali a Palazzo Gilardoni. Varata un'intesa quadro su vari temi che riguardano le aree di confine, fra cui quella della "stazione che non c'è"

Busto Arsizio e Castellanza si parlano faccia a faccia, da Comune a Comune. Sindaco con sindaco, assessore con assessore, dirigenti di settore presenti e attenti. Una serata di confronto e di "raccordo istituzionale", potremmo dire, quella di Palazzo Gilardoni giovedì sera a Giunte unificate, che serve a sancire l’avvio di un protocollo d’intesa condiviso fra le due città e "benedetto" anche da Regione, Provincia e Camera di Commercio. In copertina la versione aggiornata addì 2 dicembre 2009 reca ancora la data del 2008, ma meglio tardi che mai: era ora di confrontarsi su tutta una serie di temi relativi alle aree di confine, per uno sviluppo coordinato fra le rispettive pianificazioni. In altre parole per evitare di trovarsi con "una scarpa e una ciabatta" in quella che di fatto ormai è una città sola con due municipi. Emblematico e urgente il caso della nuova stazione di Castellanza, sorta però in territorio di Busto.

L’accordo, che dovrà essere poi formalmente ratificato in modo separato dalle due amministrazioni comunali, prevede interventi per la mobilità sulle direttrici di viale Borri (ex SS527 Bustese), viale Gabardi/Piemonte, via Azimonti in Castellanza; e la riqualificazione urbanistica di aree quali il complesso scolastico ITIS/IPSIA – soprattutto nell’ipotesi che questi istituti "migrino" un domani al campus di Beata Giuliana a Busto -, l’ex Mostra del Tessile, la casa di cura Multimedica Santa Maria, il PalaYamamaY Maria Piantanida, lo stadio Speroni. Ivi inclusa la nuova stazione con i suoi (giustamente) impazienti pendolari, e una permuta di terreni in base alla quale Castellanza cederà delle fette di terreno nella zona dello stadio di calcio bustocco in cambio di aree della Mostra del Tessile. Infine, è previsto il decentramento di funzioni istituzionali e l’attivazione di iniziative promozionali  o culturali congiunte. Siamo insomma di fronte ad un caso lampante di tentata governance territoriale condivisa.

Provincia, Ferrovie Nord e Regione sono partner obbligati e indispensabili per le azioni citati, per competenze e facoltà loro attribuite, parlando di scuola, mobilità, stazioni e funzioni amministrative. Un cronoprogramma sarà stilato dalle due amministrazioni entro 120 giorni, dopo la duplice approvazione dell’atto, di validità quinquennale e il cui rispetto dovrà essere vagliato da un comitato comprendente i vertici delle istituzioni coinvolte, o loro delegati di fiducia.

Al di là di quel che potrà sortire concretamente dal "pezzo di carta", il cima appariva cordiale a Palazzo Gilardoni a conclusione dell’incontro. «C’è condivisione» constata il sindaco Gigi Farioli per Busto Arsizio, «abbiamo un mandato per confrontarci su alcuni temi, ovvia e particolare l’urgenza per la stazione. Ci rivedremo il 22 aprile per portare avanti questo discorso. Sulla stazione in particolare lavoreremo insieme per la questione parcheggi, facendo collaborare le due Polizie Locali; per metà aprile chiuderemo anche la prassi per le permute dei terreni».
Il collega castellanzese Fabrizio Farisoglio osserva: «Queste riunioni congiunte hanno un significato programmatico, ci si accorda su aspetti di base, sul "chi fa cosa", con una convenzione che permetterà alla nostra polizia locale di operare anche su singole zone che sono già Busto, come la stazione. Ci siamo dati dei termini operativi, abbiamo confrontato le scelte del PGT sulle aree di confine». Che oltre alle direttrici di traffico e alle strutture già citate, contengono anche quel nodo ferroviario su cui dovrà essere il il binomio Regione-Fnm a risolvere il rebus ingegneristico del raccordo Y, il fondamentale scambio Rho-Malpensa; e il convitato di pietra, le ferrovie dello stato, a dire una parola definitiva con i lavori per il terzo binario Rho-Gallarate. Anche perchè nel testo del protocollo (almeno, in quello fattoci avere) c’è una cancellatura a penna significativa. Laddove si parla della nuova stazione di Castellanza, a sparire erano le parole "di interscambio"…

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Pubblicato il 19 Marzo 2010
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