Pro Patria, una “mission impossible” per mister Gaudenzi

Al nuovo tecnico spetta l'impresa di rimettere in carreggiata una squadra "allo sbando" (Tesoro). Con lui arriva Michele Padovano, campione d'Europa con la Juve: nel nuovo organigramma sarà il direttore sportivo

Una Pro Patria in gravissima difficoltà presenta il suo quarto mister in un anno. La scelta della famiglia Tesoro è caduta su Gianluca Gaudenzi, già giocatore in ben dodici squadre diverse, fra cui l’ultimo Milan di Arrigo Sacchi. Da tecnico ha ottenuto promozioni a Fano (in C2) e Ivrea (in C1). All’esperienza del nuovo tecnico tentare l’impossibile: nemmeno tre vittorie di fila, probabilmente, basterebbero ormai a evitare i playout, e dopo le tre sberle prese a Sorrento il clima in casa Pro è da day after.

«Subentrare a tre giornate dalla fine è un caso unico» riconosce Gaudenzi, «certo il nome della Pro Patria dà una bella spinta. Sono “vergine”, non ho vissuto le tensioni del resto della stagione. Domenica con il Foligno è già uno spareggio salvezza. Voglio dare un’organizzazione, anche se cambiare in dieci giorni può sembrare un’utopia; cancellare le negatività, forse l’arrivo di un uomo nuovo può contribuire. Soprattutto, voglio andare in campo per vincere, e vedere una squadra che si batte con orgoglio: non fossi un ottimista, non sarei qui». È soprattutto sul morale, sotto i tacchi, che ci sarà da lavorare. Gaudenzi la tattica ce la metterà, non si sbilancia sui dettagli: «Ora contano le motivazioni, bisogna fare punti ovunque, e l’andazzo è da scalata del K2. C’è da rimboccarsi le maniche e combattere; la sfida è difficile, ma a me le imprese difficili piacciono».

Con Gaudenzi arriva alla corte dei Tesoro come consulente Michele Padovano, già attaccante nella grande Juventus di Marcello Lippi. Fu lui a battere uno dei rigori nella storica finale di Champions League di Roma contro l’Ajax. Padovano è in stretto contatto con i Tesoro dall’autunno scorso; fungerà da tramite tra famiglia e società fin quando la sua posizione si definirà come quella di direttore sportivo quando l’organigramma verrà rivisto per la prossima stagione. Una figura, questa, attesa da tempo e che si spera possa aiutare a "trovare la quadra" almeno per l’anno venturo.

«Quarto mister dell’anno, andiamo di male in peggio» mugugna il presidente Antonio Tesoro prima ancora d’aver finito di sedersi: ci mette la faccia, come ha sempre fatto quest’anno, e si scusa umilmente con chi si è fatto anche 22 ore di viaggio per andare a Sorrento. «Bisogna tirare fuori gli artigli. La stagione è stata molto negativa, inutile girarci intorno: la squadra il più delle volte è stata senza orgoglio, spero in una rivalsa per rispetto di società, maglia e tifosi. Questa è una piazza gloriosa, un’opportunità per chi ci arriva, ma giocatori di curriculum già sembrano vedere la fine carriera, e i giovani non mi sembrano avere l’umiltà o il carattere per cogliere questa opportunità». A Sorrento «la squadra si è mostrata allo sbando» continua Tesoro junior desolato.

«Non pensavamo di fare i playout con Di Fusco, che pure rispettiamo per il suo ruolo in società. Stavamo cercando un tecnico, c’erano due-tre possibilità e Gaudenzi era fra queste. Ha accettato la nostra proposta e spero che possa dare una mano a questa squadra».
Gaudenzi per ora concluderà la stagione: mancano tre partite alla fine del campionato, più, eventualmente, i playout. «In caso di salvezza diretta senza playout, il suo incarico si considera rinnovato automaticamente per il 2010/2011» precisa Tesoro. Per il resto, si valuterà.
Il presidente, a richiesta, precisa che «sarebbe un dramma fare la C2, ma come famiglia non vogliamo scappare, non voglio andarmene da perdente. Se devo lasciare, almeno dopo un buon risultato. Pensavamo fosse un po’ diverso nel calcio, ma la Pro Patria per me ormai è una questione di orgoglio». Tesoro difende ancora la scelta di Cosco: «Ebbe subito un impatto visibile, diede un’identità alla squadra, poi purtroppo nelle ultime prestazioni si è visto che non si è creato l’amalgama, ognuno giocava per sè». L’obiettivo a questo punto è «portare a casa la pelle dopo un anno travagliatissimo, di problemi visibili e non».
Il prossimo rientro di alcuni giocatori indisponibili dovrebbe alleviare le emergenze che travagliano la squadra, ma alcune cose viste a Sorrento hanno davvero indignato il presidente Tesoro. «Prenderemo provvedimenti» annuncia, «anche sul violento alterco di Rinaldi e sulla scenata di Caglioni (costata rigore ed espulsione ndr), imperdonabile per un professionista del suo livello».

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Pubblicato il 20 Aprile 2010
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