Una web tv per un sindaco “tutto lui”
Al via ieri con la "puntata zero" di "Dillo al sindaco" la comunicazione diretta sindaco-cittadini: un esperimento da seguire
Gigi Farioli "mattatore", tanto per cambiare, con la trasmissione “Dillo al sindaco”, punta di lancia della web tv comunale. Un servizio innovativo lanciato nell’ambito di quel Piano della comunicazione subito preso di mira dalle minoranze. E che in fondo sta bene ad un primo cittadino "grande comunicatore". La puntata “numero zero” della trasmissione, andata in onda, pardon in streaming, martedì 4 maggio alle ore 18 «esatte come fossimo a Greenwich», ha visto un Farioli “ecumenico” rivendicare le attività della sua amministrazione, parlando spesso di sè in terza persona («il vostro sindaco»), che fa molto Giulio Cesare.
Sfilano cifre (i debiti dimezzati, gli investimenti moltiplicati per cinque), interventi presenti (una milionata e mezza per le buche nelle strade, la rifinitura delle passerelle dei Cinque Ponti) e futuri (palaghiaccio, complesso scolastico e sportivo di Beata Giuliana). Non mancano risposte a suggerimenti e domande, ma anche questioni rivangate, come quella del Palayamamay che a Farioli, appassionato di volley, è rimasta sullo stomaco, tanto più che anche in Villa Cortese… c’è molta Busto. Oppure una excusatio non petita sulla "solidità" del centrodestra a Busto Arsizio in paragone a Gallarate o Varese, chiamate in causa a mo’ di pietre di paragone. Sarà: il voto in aula potrà essere compatto finché si vuole, ma la Lega e le correnti pidielline scalpitano, e Farioli stesso deve ancora assicurarsi della sua posizione di qui a un anno.
“Web tv” sono due parole fra cui si nasconde un abisso fra un mezzo che si riceve passivi, venendone plasmati sottilmente giorno per giorno, e uno, quello informatico, cui si partecipa in un ruolo potenzialmente molto più interattivo. Solo una qualificata minoranza di persone attive e partecipi farà probabilmente da ”avanguardia” di questo nuovo sistema di comunicazione. Non c’è solo “il” canale di comunicazione, ve ne sono molteplici che si integrano. La polemica sortita di Jacopo Bolis, giovane consigliere d’amministrazione della Fondazione Blini, organismo nato tra le polemiche e finora mai esistito concretamente, ha avuto tre momenti tecnici. Una richiesta avanzata via Facebook, l’intervento del sindaco via web tv, e una e-mail. Piani tecnici che si incrociano, piani politici che si scontrano. Sulla web tv potrà esserci spazio anche per i gruppi d’opposizione, se lo richiederanno. Quelli, almeno, che lo spazio non se lo vanno a cercare tra i banchi della maggioranza, formalmente o meno (succede anche questo). Sulla web tv, le registrazioni dei consigli comunali danno un quadro fedele di quanto avviene in aula. E se le domande non sempre sono ben centrate, accade anche che lascino a desiderare le risposte; quelle che invece il sindaco si è assunto l’onere di dare, a tutti, per uscire dalle segrete stanze di Palazzo Gilardoni e avviare il dialogo diretto con i bustocchi. Un dialogo che non dovrà essere un monologo, una propaganda o una giustificazione, ma dovrà saper tradurre l’arduo linguaggio della politica in qualcosa di comprensibile al popolo del web. Farioli ha detto ai cittadini di “tirare le orecchie al sindaco” se proprio si deve, ma per amore della città. Non per polemiche gratuite. Auguri.
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