“Mi hanno fatto mangiare le cambiali”

"Tutti sapevano, nessuno ha parlato", così è cresciuta la locale di Lonate Pozzolo e Legnano. La raccontano gli imprenditori strozzati e l'ordinanza di 800 pagine che gli inquirenti hanno confezionato dopo anni di indagini

"Mi portarono in un garage, dietro un locale di Legnano dove ci eravamo dati appuntamento: c’erano Alessio Novella e un certo Scarfò – racconta una delle vittime dell’usura imposta dalla locale di Legnano – Alessio prese due cambiali e mi disse di mangiarle, lo feci, poi mi picchiarono con il calcio della pistola colpendomi al viso due-tre volte".

E’ questo il racconto di uno degli imprenditori che erano entrati nel vortice della ‘ndrangheta lombarda, un’organizzazione che poteva contare su 15-20 locali (organizzazioni territoriali) sparse in tutto l’hinterland milanese. Una delle più antiche è proprio quella di Carmelo Novella, ucciso nel 2009 nel suo momento di massimo splendore criminale, perchè voleva fare la "secessione" della Lombardia dalla casa madre calabrese. Alessio Novella è suo figlio e quando verrà ucciso suo padre non batterà ciglio, rimarrà nell’organizzazione accettando di buon grado la decisione di eliminare il padre scissionista.

L’organizzazione che ha prosperato a cavallo tra le province di Milano e di Varese è forse la più antica in quanto è evidente anche da altre inchieste portate avanti in Calabria negli anni scorsi, che la locale prosperava già nel 1998 e che in 10 anni è riuscita ad accumulare tanto denaro, molte proprietà, ramificazioni negli istituti di credito, imprese edili e immobiliari nel silenzio più assoluto. "Tutti sapevano che quelli erano importanti esponenti della malavita" – racconta sempre lo stesso imprenditore strozzato da Alessio Novella, ma nessuno ha mai detto nulla, nessuno ha denunciato e in molti hanno pagato.

Carmelo Novella era finito in cella nel ’95 in Calabria ma era uscito per decorrenza dei termini nel ’97 e mandato a San Vittore Olona in soggiorno obbligato. Nel giro di pochi anni è riuscito a fiutare l’aria e a mettere in piedi la locale di Legnano-Lonate. Legatosi a Vincenzo Rispoli, che ne segue le orme sin dall’inizio, scala i vertici della nascente organizzazione lombarda. I due si attorniano di persone di fiducia come Emanuele De Castro, braccio destro di Rispoli, Luigi Mancuso, Fabio Zocchi.

Gli inquirenti tengono in grande considerazione questa locale in quanto molto ricca (si vedano i sequestri di beni effettuati alcuni mesi fa). Gli affiliati detengono locali pubblici attraverso società di prestanome, hanno grandi disponibilità finanziarie (in un caso riescono a prestare 1 milione di euro) e lucrano sui prestiti a tassi da usurai. Grazie alle buone entrature negli istituti di credito individuano gli imprenditori in difficiltà e concedono prestiti che vengono restituiti a tassi che vanno dal 15 al 20% al mese. La tecnica è sempre la stessa uno di loro comincia con prestito, non appena la vittima è in difficoltà nel pagare viene indirizzato ad un altro affiliato che eroga un nuovo prestito fino a quando il debitore non è contorniato dall’intero clan che rivuole indietro i soldi. E’ così che, in poco tempo, le attività restano in mano all’imprenditore che fa da prestanome ai veri proprietari, gli ‘ndranghetisti in salsa padana.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 14 Luglio 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.