Piscina Manara, Pecchini (PD) all’attacco: “Gli utenti sono arrabbiati”

La consigliera chiede il confronto in commissione con i dirigenti Agesp. "Spazi ristretti per i cittadini, prezzi alti e vasche sempre occupate dalle società sportive. E da Ferragosto chiude la piscina da 50 metri"

Nello svolgimento dei compiti di controllo sull’operato dell’amministrazione propri di ogni minoranza consiliare, il PD punta la sua attenzione sulla piscina Manara, importante struttura e vanto della città, in grado di ospitare le più imprtanti competizioni a livello nazionale e internazionale, ma non sempre capace di venire incontro alle molteplici esigenze della clientela cittadina.
È con un’interrogazione a risposta in commissione che la consigliera Mariella Pecchini "si fa portavoce delle molte lamentele dei cittadini che usufruiscono della piscina Manara per nuotare". Si tratta di domande, anzi di proposte in qualche caso, che vanno a toccare la sostanza delle scelte di gestione "made in Agesp" e i rapporti, di necessità delicati anche "politicamente", con le società sportive che dell’impianto sono utenti. Pecchini ha chiesto che alla commissione siano invitati i competenti dirigenti del gruppo Agesp "per affrontare al meglio le problematiche sopra esposte e trovare delle soluzioni adeguate nell’interesse di tutti i cittadini".

Pecchini chiede prima di tutto di "rivedere, abbassando, il costo degli abbonamenti e il singolo ingresso, soprattutto nella stagione estiva, per i cittadini che intendono solo nuotare".
Chiede inoltre perché la vasca da 50 metri verrà chiusa il 15 agosto; perché quella da 25 metri "non è usufruibile" in estate; di "rivedere l’orario delle società sportive che, durante l’anno, occupano la quasi totalità delle vasche dalle ore 14 in poi, stipando i cittadini in 4 o 5 corsie da 25 metri".
Fra le richieste della consigliera, che ha raccolto le segnalazioni degli utenti, quella di "provvedere alla sicurezza e all’igiene negli spogliatoi"; ma anche di conoscere i costi, il tipo di contratti e gli incassi per Agesp relativi ad alcuni interventi effettuati. Nello specifico, quelli per la Parafarmacia, il bar all’interno del giardino, quello sopra la vasca da 25 metri, il negozio Jaked e il Locale CONI; idem meno i contratti per il campo da Beach Volley.
«La gente è arrabbiata» spiega Pecchini «perchè a Ferragosto chiude la piscina da 50 metri, i cittadini in questa situazione non possono usufruire in condizioni adeguate di un servizio che pure hanno pagato, e profumatamente. E ci si chiede dove si andrà a nuotare. È un fatto che ogni giorno la maggior parte delle corsie sono occupate dalle società sportive». Si tratta insomma di fare il punto della situazione e venirsi incontro, discutendo di alcune scelte di fondo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Luglio 2010
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