Le maestre: «Parole offensive nei nostri confronti»

In una missiva, che sarà letta durante l'assemblea pubblica di questa sera, giovedì, dedicata al Piano per il diritto allo studio le insegnanti della scuola elementare Pascoli esprimono il loro disappunto dopo essere state definite "fannullone"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera delle insegnanti della scuola Pascoli di Solbiate Olona in risposta alle affermazioni dell’assessore al bilancio Walter Gadda in merito alla discussione in consiglio comunale sul Piano per il Diritto allo Studio.

In riferimento all’intervento dell’Assessore al Bilancio del Comune di Solbiate Olona, sig. Gadda Walter, in sede di Consiglio Comunale tenutosi il giorno 28 settembre 2010, le insegnanti del plesso “G. Pascoli” ritengono doveroso puntualizzare e rispondere alle accuse loro rivolte che possono essere estrapolate dalla ripresa effettuata in quella serata e visionabile sul sito You Tube.
Il sig. Gadda interviene:
“… è comodo per l’insegnante se arriva un esterno che insegna ai bambini a fare il “mimo” per due ore, lei può stare al telefono, magari col telefono della scuola, o forse può fare altre cose … è chiaro che ciò dà fastidio … ma ai bambini non è stato tolto nulla …”
Si puntualizza che la figura degli esperti è occasione di arricchimento didattico per l’utenza e da sempre qualifica l’offerta formativa della scuola. Inoltre, in questi momenti, l’insegnante lavora con l’esperto concordando tempi, modalità e non da ultimo la valutazione degli alunni essendone sempre e comunque responsabile.
Continua il sig. Gadda:
“… ai miei tempi di insegnanti di sostegno non ce n’erano …adesso ce ne sono 5 per classe, non so se è un bene… un bambino se è un po’ tonto adesso ha l’insegnante, se è un po’ vivace deve avere l’insegnante di sostegno. Non so se fa bene a un bambino avere un insegnante di sostegno a fianco o se non è più un bene rapportarsi con gli altri bambini normalmente per portarsi alla pari degli altri … quello che abbiamo tolto erano solo degli sprechi e nulla di più”
Si precisa che le difficoltà relazionali, psicologiche e cognitive degli alunni sono sempre al centro dell’attenzione e dell’azione educativa dell’insegnante e non si possono etichettare questi bambini né liquidare con tanta superficialità situazioni così delicate. Pertanto l’intervento mirato dell’insegnante di sostegno è prezioso per aiutare questi alunni a superare le loro fragilità.
Ancora il sig. Gadda:
“… tutto quello che è stato concordato con i responsabili delle scuole… e tutti i responsabili dei genitori è vero che va spiegato a tutti perché finché le maestre fanno terrorismo dicendo che non faranno più ginnastica, perché il Comune non paga l’insegnante di ginnastica, è chiaro che i genitori si sentano scontenti, ma in realtà noi non abbiamo tagliato assolutamente niente di quello che è il programma del Provveditorato; abbiamo fatto delle scelte sul di più che viene dato, mantenendo quello che è previsto dal Provveditorato, quindi se l’insegnante dice, siccome non c’è più quello che fa ginnastica non si fa più ginnastica commette un’irregolarità molto grave, se è prevista nel programma vuol dire che l’insegnante per quanto di loro competenza devono fare determinate cose …”

Le insegnanti fanno notare che, nonostante i tagli effettuati, sono da sempre consapevoli dei propri doveri professionali: continuano ad insegnare comunque le discipline espressive curricolari senza, da questo momento, poter più offrire quel servizio di qualità superiore dato dagli esperti con competenze specialistiche.

Intervento del Sindaco, sig. Melis Luigi:
“…nel corso dell’anno è stato portato a termine il piano di diritto allo studio per l’a.s. 2009/10 ed è stato approvato il piano per l’anno corrente che ha visto mantenere il finanziamento alle Scuole a garanzia di un corretto svolgimento delle attività previste e il mantenimento dei servizi e contributi forniti anche negli anni precedenti…”
“… non ci siamo sostituiti, ci siamo fatti aiutare per stendere questo piano dalle insegnanti, ma non insegnanti esterne, le responsabili dei vari plessi; sono loro che ci hanno dato queste indicazioni… noi pensavamo che la presenza dei responsabili delle scuole e dei genitori fosse sufficiente…”
Non c’è nessuna presa di posizione da parte dell’Amministrazione che ha risparmiato … hanno dato indicazioni su cosa fare, noi abbiamo accettato quello che dicevano loro … la sorpresa è che abbiamo garantito quasi tutti i servizi e abbiamo implementato i servizi quindi bisognerebbe capire di cosa si sta parlando… abbiamo dato lo stesso servizio, risparmiando molti soldi…servizi in più, post-scuola e pre-scuola…”
“…si sta parlando di qualcosa che non è stato tolto alle famiglie Solbiatesi, ma è stato aggiunto…”
“…se siamo riusciti a risparmiare 90 mila euro, vuol dire che siamo stati attenti a quelle che sono le spese, abbiamo razionalizzato le spese…”
“…abbiamo risparmiato 90 mila euro lasciando pressochè intatti i servizi alla persona, quindi alla scuola, alle insegnanti e tutto quello che c’era da fare…”
“…non sono diminuite le ore…”
Il Sig. Antonello Colombo, in un altro intervento sostiene “…40% in meno delle ore delle insegnanti di sostegno alle scuole elementari…è un falso dire che i servizi sono mantenuti…”

Si puntualizza che le insegnanti hanno solo preso atto dei tagli ad oggi effettuati sulla bozza del Piano di Diritto allo Studio, ma non hanno partecipato alla delibera di alcuna decisione.
Inoltre le insegnanti sono consapevoli che negli scorsi anni l’Amministrazione Comunale ha contribuito ad arricchire l’offerta formativa e che le spese sostenute in passato hanno rappresentato un lungimirante investimento per la formazione dei futuri cittadini. Ribadiscono tuttavia che la presenza degli esperti non ha in alcun modo alleggerito né sostituito il loro lavoro.
In conclusione, le false e pesanti accuse mosse alle insegnanti oltre a costituire offesa alle persone, danneggiano la loro professionalità e denigrano l’immagine di una scuola che da sempre lavora con serietà.
Sarebbe pertanto auspicabile che il Consiglio Comunale di Solbiate Olona provvedesse a ritrattare pubblicamente e a chiedere scusa per quanto affermato in una sede istituzionale quale è un Consiglio comunale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2010
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