Farioli si ricandida

La conferma ieri alla festa provinciale del PdL per bocca di Nino Caianiello. Il sindaco: "Obbedisco". Molta parte della campagna si giocherà sui rapporti con gli alleati leghisti

Gigi Farioli è pronto a un nuovo quinquennio alla guida del Comune di Busto Arsizio. La ricanidatura del sindaco è stata formalmnte annunciata in chiusura della Festa provinciale del PdL domenica 10 ottobre. Si tratta dell’esito prevedibile di una situazione che non vedeva alternative, nonostante i ricorrenti mal di pancia che in passato hanno messo in difficoltà il primo cittadino, soprattutto nei rapporti con la Lega. A sancire la ricandidatura di Farioli è stato Nino Caianiello a nome del direttivo provinciale del Popolo della Libertà, ricevendo l’"Obbedisco" garibaldino del primo cittadino bustocco.
Si è chiusa così una kermesse vista come dimostrazione di forza sul territorio, con la presenza di personaggi del massimo calibro (La Russa, Formigoni, Cattaneo) nell’ambito del partito; non si sono viste folle oceaniche ma il gruppo c’era, e ha mirato a dare ostra di compattezza, soprattutto marcando le distanze dai transfughi finiani – e in questo, i più attivi erano gli naturalmente gli ex-An. Un PdL che rispondeva quasi "preventivamente" alla "sfida territoriale" dell’assemblea nazionale del Partito Democratico a MalpensaFiere, e in modo indiretto alla Lega. Carroccio che, si è udito alla Colonia Elioterapica, è "un alleato fedele ma che non regalerà nulla", eufemismo per descrivere la solidità di unalleanza basata su un equilibrio di forze: quello di un braccio di ferro.
In mezzo, punto d’equilibrio, tessitore e a volte parafulmine, il sindaco Farioli. Non sono emersi nel quinquennio elementi in grado di caricarsi questa croce sulle spalle, non restava che affidarsi a chi già nel 2006 riuscì ad imporsi al primo turno nel voto dei bustocchi. E che ora si rivolgera a quel Popolo di cui ha rimarcato i riferimenti ideali: liberalismo, attenzione alla persona, radici cristiane, e naturalmente Lui, Silvio Berlusconi, che aveva dato la sua "benedizione" alla festa provinciale del partito con l’intervento telefonico di giovedì scorso. La prossima sfida che attende il partito sarà quella di portarlo a Busto di persona, sfidando le ire degli autoproclamati "padroni di casa": gli amici leghisti. Ma il PdL, si è ripetuto ancora ieri, "non lo teme".
Sembra dunque che per il PdL, alle elezioni, ancora una volta l’avverario più temibile sarà il proprio alleato più fedele.
E negli interventi di chi era presente domenica, Cattaneo incluso, il PdL per evitare "sorprese" ed emorragie di voti mira prima di tutto alla concretezza, a presentare ai cittadini i fatti delle amministrazioni gestite comunicandoli in modo chiaro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2010
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