Tutti infermieri: parte il corso di laurea

Oggi il via "ufficiale" alle lezioni all'ospedale di Busto Arsizio, Sono 55 le "matricole", ne abbiamo incontrare tre: Lucia, Susanne e Giulia. Per tutte fondamentali il contatto con la persona, la formazione, i valori

Dopo la selezione svolta il 9 settembre scorso, erano oggi in aula le 55 "matricole" del primo anno (40 gli studenti del secondo, 25 del terzo) del Corso di Laurea in Infermieristica ospiato presso l’ospedale di Busto Arsizio. Non tutte giovanissime o giovani, non tutte di Busto e dintorni. Stamane, nell’animazione di una breve pausa delle prime lezioni, abbiamo incontrato tre studentesse del primo anno chiedendo impressioni e pareri su questo corso.

Lucia Benevento
e Susanne Perri sono entrambe bustocche: la prima si è diplomata al liceo scientifico Pascal; la seconda al liceo linguistico Crespi. Si conoscono da tempo: cattoliche, frequentano entrambe l’oratorio di San Luigi, hanno già avuto esperienze come un viaggio a Lourdes con Unitalsi, e in ambito differente ma di formazione civile le esperienze antimafia e solidali di Locri e Palermo. «Ho sempre amato il contatto diretto con le persone» spiega Lucia, «e questa è sicuramente una professione che te ne dà l’opportunità. Poi mi è sempre piaciuto l’ambiente ospedaliero e il ruolo infermieristico in particolare. Ho visto che tanti infermieri sono riusciti a farsi apprezzare quanto e più dei medici dai pazienti, per la loro presenza, vicinanza e umanità». Susanne conferma in toto il discorso dell’amica e compagna di corso. «Le mie ragioni non sono differenti, anch’io apprezzo questa professione per il contatto diretto con le persone che dà». Al punto da insistere: «L’anno scorso non avevo passato il test d’ingresso, quest’anno sì ed eccomi qua». Nè Lucia nè Susanne hanno parenti nel settore, nè come medici, nè come infermieri. Non sono state influenzate nella scelta da esempi familiari, salvo forse Lucia che racconta un aneddoto: «Ricordo ancora anni fa un mio parente, ormai gravemente malato, e un’infermiera, cui si era legato di profondo affetto, che lo accarezzava». Quel gesto di conforto e di vicinanza forse ha creato un’altra infermiera.
Dal corso entrambe le ragazze si attendono una formazione professionale completa: «Speriamo in un tirocinio in cui davvero con l’esempio di chi ha esperienza si possa imparare "sul campo" Non solo gli aspetti più tecnici e scientifici, ma anche i valori umani che sottostanno al lavoro quotidiano». Chi già lavora è avvisato: queste ragazze (l’80% circa degli iscritti è donna) saranno a modo loro esigenti; daranno impegno, ma si dovrà trasmettere loro il sacro fuoco dell’aiuto al prossimo sofferente. Nessuna paura del sangue, insomma, si saprà avere il giusto distacco ma con la ferma intenzione di fare del proprio meglio per la salute e il benessere altrui.

Giulia Nizzoli, un caschetto biondo e due occhi azzurri, è di Samarate. Quando il cronista, a corto di parole, per capire a quel anno sia isrcitta le chiede il "ruolo", risponde sicura «Difensore centrale», e non prende in giro, perchè gioca davvero a calcio in una squadra femminile. È un bel tipo Giulia: oltre allo sport, insolito ma non raro tra le giovani, ha altre passioni interessanti, come il pianoforte che suona da dodici anni, la psicologia, la matematica. «Ho frequentato un anno di ingegneria chimica, ho anche dato i primi esami, ma ho capito che preferivo alla materia il contatto con la gente. Mi interessa al di là dell’aspetto pratico quello umano, la storia di ogni paziente. A me in particolarre piacciono i bambini. Ho optato per infermieristica perchè può dare una certa ricchezza di sbocchi professionali; dopo la laurea triennale penso però ad un master in pediatria e alla laurea magistrale. Così avrò più possibilità di arrivare un giorno a ricoprire ruoli professionali maggiori, tipo caposala». Esempi che l’hanno portata qui? Forse quello della tata d’infanzia: «Lei era infermiera e mi raccontava delle cose del suo lavoro, forse anche quello mi ha influenzata».
A tutte, complimenti per la scelta, quasi controcorrente, di un campo di attività che visto da fuori appare spesso ingrato e di grande sacrificio, ma è sempre più necessario.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 12 Ottobre 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.