Violenza sui soggetti deboli: “Il dramma di oggi è la solitudine e la rottura delle relazioni”

Servizio antiviolenza "in rete" contro gli abusi ai danni dei soggetti fragili. Questa la filosofia ispiratrice del progetto S.AV@ promosso dall'associazione Pianet@ascolto, che vede capofila il Comune di Busto Arsizio, "benedetto" anche dall'assessore regionale Boscagli

Un’autentica folla tra autorità, rappresentanze professionali e del volontariato ha partecipato in mattinata alla pubblica presentazione del protocollo d’intesa del Progetto S.AV@ – servizio antiviolenza presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, iniziativa”benedetta” anche dalla Regione Lombardia con la presenza dell’Assessore alla famiglia Giulio Boscagli. Un’iniziativa su vasta scala, nel più puro spirito del “fare sistema” tra enti e associazioni, che a titolo e con responsabilità diverse si occupa della drammatica e sempre presente questione della violenza sui soggetti fragili. Che in primo luogo risultano essere le donne, esposte all’aggressività dell’altro sesso. Dunque necessario il coinvolgimento di enti e strutture sanitarie, giudiziarie, di polizia, psicologiche, assistenziali, scolastiche, delle amministrazioni locali – tutti insieme per venire incontro ai vari aspetti di una problematica ancora in larga misura sommersa.

Introduceva l’assessore a famiglia e servizi sociali Mario Crespi – il Comune e l’ambito distrettuale di Busto Arsizio sono enti capofila del progetto, promosso dall’associazione di volontariato Pianet@scolto, che mira a “coinvolgere équipe multidisciplinari, nell’intento comune di prevenire e contrastare la violenza sotto qualsiasia forma essa si manifesti”. Un vero coordinamento cittadino per creare spazi e reti di servizi, si legge nel protocollo d’intesa, in grado di dare supporto alla vittime durante e dopo la violenza, anche tramite un tavolo tecnico di integrazione e coordinamento tra i diversi soggetti; di fare formazione per gli enti interessati e informazione al pubblico.

“In città c’è un ‘occhio’ che sa andare al di là del fatto in sè” rifletteva il sindaco Gigi Farioli salutando i convenuti, “è quello dei pm, degli avvocati, dei sanitari. Parliamo di soggetti deboli, quelli che spesso non vengono a bussare all’assessorato ai servizi sociali ma restano con i loro problemi dietro persiane chiuse”.

Come rimarcava l’assessore Crespi, si potrà contare sulla collaborazione e l’esperienza di due medici della Mangiagalli di Milano, attive da ben 14 anni nel locale servizio contro le violenze sessuali e domestiche, come formatrici: sui “banchi” ci saranno magistrati, agenti di polizia giudiziaria, avvocati, assistenti sociali, medici, “e la società civile in generale”. Ci sarà poi uno sportello cui rivolgersi, “che porremo in città in posizione centrale, ma al tempo stesso riservata, sappiamo bene quanto sia difficile esporsi e far emergere un bisogno per definizione sommerso, che spesso viene dalle problematiche familiari”.

Dal procuratore Francesco Dettori, presente con le pm Valentina Margio e Sabrina Ditaranto, è venuto un apprezzamento sincero per l’iniziativa e il riconoscimento dell’importanza di recenti aggiornamenti legislativi come la legge sullo stalking (“atti persecutori”) che ha fornito ai magistrati un fondamentale strumento per contrastare situazioni invivibili per le vittime, ma prima difficilmente perseguibili sul piano penale. 

L’assessore regionale Boscagli ha voluto soffermarsi sul tema della famiglia, del resto di sua competenza. “I media sono invasi dal problema della violenza domestica. Molto meno sappiamo delle reti che qui in Lombardia cercano di arginare il fenomeno, di rispondervi. Il bene non fa mai notizia quanto il male” premetteva. Boscagli sottolineava l’importanza della relazione, “la cui rottura è il dramma del nostro tempo: la solitudine è una delle povertà maggiori che abbiamo, qui e altrove in Italia”. La nostra è “una società di individui soli”, a volte anche in famiglia. Prevenzione vuol dire molte cose, la Regione investe, ricorda l’assessore, “ma vuol dire anche rafforzare l’istituto familiare. C’è un compito che spetta alle istituzioni e uno che spetta a tutta la società. Senza farsi carico personalmente delle situazione, le istituzioni da sole non ce la faranno mai”.

Un saluto anche dal consigliere regionale Rienzo Azzi, nella sua veste di ex assessore provincile ai servizi sociali; da Rossana Caggiano, presidentessa della commissione regionale Pari Opportunità, che ricordava le 311 associazioni iscritte all’Albo regionale delle associazioni femminili; da monsignor Franco Agnesi, in rappresentanza del decanato e delle Caritas parrocchiali, che incontrano le situazioni di povertà materiale, e ahinoi spirituale (“preoccupa la fragilità, l’incapacità di gestire responsabilmente l’economia domestica”), o quello dei senzatetto, perlopiù maschi, italiani, magari abbandonati dalla consorte e sbandatisi per la strada. “Tutti siamo potenzialmente fragili e potremmo diventarlo improvvisamente” il monito del prevosto.” L’anno scorso è stato per la Chiesa un anno di umiliazione segnato da scandali che tutti conosciamo, il Papa ha chiesto umiltà, penitenza, perdono. Il Signore Gesù ci chiede prossimità ai piccoli e ai poveri, ci dà la speranza che il male e la morte non sono l’ultima parola”. Saluti e auguri di buona collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti anche da Pierluigi Zeli, alla guida dell’Asl di Varese, che “si impegnerà sul territorio in vari modi, anche accogliendo queste persone e cercando di dare un’assistenza adeguata”, da Pietro Zoia per l’azienda ospedaliera di Busto Arsizio; infine, dagli ordini professionali, con il presidente Roberto Stella per i medici (“c’è ancora scarsa congnizione della gravità del fenomeno, confinato tra quattro mura”), Renata Ghisalberti per gli assistenti sociali, una rappresentante per l’ordine degli psicologi, e Andrea Buffoni presidente di quello degli Avvocati, che ricordava quando si trovò ad essere firmatario del progetto di legge contro la violenza, importante allora quanto lo è oggi la legislazione sullo stalking.

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Pubblicato il 21 Ottobre 2010
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