Case popolari, il PD: “Questo è razzismo”

Si arroventa il clima in riva all'Olona: divide l'intenzione leghista di chiedere revisioni in senso restrittivo delle regole per l'assegnazione delle case popolari. Tra le controproposte, un Palio della solidarietà

"Proviamo disgusto e indignazione per la nuova campagna mediatica della Lega Nord contro gli
extracomunitari, che trasforma un diritto in una guerra tra poveri". Non usa mezzi termini il circolo del Partito Democratico di Castellanza in un furibondo comunicato in cui prende di mira il Carroccio, anche alla luce di alcune recenti dichiarazioni alla stampa locale del segretario cittadino che ribadiva la volontà del partito di Bossi di chiedere aggiornamenti in senso restrittivo alle normative sull’accesso alle case popolari, come ribadisce anche il vicesindaco Ferro.
"Cambiare le regole per l’assegnazione delle Case Popolari non è altro che un nuovo atto della politica razzista che il partito del Nord sta portando avanti" tuonano dal PD. "Le case popolari servono
per aiutare tutte le persone disagiate e in situazioni di povertà, senza distinzione di razza e nazionalità. Il regolamento vigente è conforme al principio espresso dall’articolo 3 della Costituzione, che purtroppo ultimamente i partiti di maggioranza stanno dimenticando molto spesso". Al partito democratico "piacerebbe conoscere l’opinione del nostro sindaco, del presidente del consiglio e dei consiglieri di maggioranza (…) sperando che non facciano come sempre scegliendo la strada del silenzio per paura di perdere un partner importante per le prossime elezioni".
"Siamo per una società in cui le leggi siano uguali per tutti, basata sull’accoglienza, sull’integrazione contro la xenofobia razzista che una parte politica sta portando avanti" martella il PD, che propone all’amministrazione di promuovere l’integrazione istituendo corsi di italiano per stranieri, di fare propria l’iniziativa “Aggiungi un posto a tavola” (proposta proprio dal PD) e di progettare un “Palio
della solidarietà”
come momento di incontro e di festa a beneficio di tutti i cittadini che si trovino in condizioni disagiate. Quale che sia il colore della pelle o la religione.
La portavoce del PD Rita Di Sapio, contattata, rincara: «Quando si cominciano a mettere limiti e paletti sui diritti, dove si va a finire? Cosa impedirà un giorno alla Lega di esigere un domani come requisito la tessera di partito? Qui si va a creare una classe di cittadini che non hanno diritti, ma solo doveri. Anche tra gli italiani, mi risulta, c’è chi ‘bara’ eccome per avere la casa popolare… Se c’è chi resta fuori dalle assegnazioni, la soluzione non è restringere i requisiti escludendo alcuni, ma costruire più case popolari». Ma anche quando lo si fa, a Castellanza, non sono sempre rose e fiori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Ottobre 2010
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