Casi di scabbia alla Provvidenza

Quattro dipendenti della casa di riposo l'hanno contratta ma "all'esterno della struttura", fanno sapere dalla direzione. Preoccupazione tra i parenti degli ospiti

Sono almeno 4 i casi di scabbia riscontrati e accertati all’interno della struttura per anziani "La Provvidenza" di Busto Arsizio. La conferma arriva dagli stessi vertici della casa di riposo che, però, ci tengono a precisare che ad essere sospettati di aver contratto la malattia sono due operatori, attualmente in malattia per seguire la profilassi del caso, e non vi sarebbero casi di pazienti contagiati: «La malattia è stata contratta all’esterno della struttura – ci tiene a precisare il presidente Gallazzi – e non è dovuta a problemi di igiene della casa di riposo».

Ma la dottoressa Alessandra Lometti, dirigente medico dell’Asl di Varese parla di 4 casi accertati: «Tre si sono aggiunti nella giornata di oggi – fa sapere la Lometti – alle 14 ci sono giunte altre tre segnalazioni dal dottor Cambria che è responsabile sanitario della casa di riposo». Il responsabile ha comunicato all’Asl che tutti e 4 i dipendenti che hanno contratto la malattia stanno seguendo la profilassi e che non ci sono casi tra gli ospiti: «Da quanto ci è stato segnalato l’azienda sta predisponendo la sanificazione dell’intera struttura – dice ancora la dottoressa dell’Asl – e si sta provvedendo anche a cambiare lenzuola e cuscini dei letti. E’ in atto anche un’indagine epidemiologica». Non è esclusa un’ispezione all’interno della struttura di via San Giovanni Bosco una volta che verranno accertate le cause. Per il momento è ancora presto per dire come i dipendenti l’abbiano contratta.

La scabbia è una malattia contagiosa la cui frequenza in Italia sta aumentando: si è passati dai 2.000/3.500 casi degli anni 1989-2000 ai più di 5.700 del 2003. La malattia è causata da diverse specie di acari, ma specialmente dall’acaro della scabbia. La trasmissione avviene tramite contatto diretto da persone o animali domestici che risultavano già infetti. La femmina scava dei cunicoli nell’epidermide nei quali depone ogni giorno 1-3 uova, morendo dopo 1-2 mesi; alla nascita dei nuovi acari, questi creano a loro volta dei cunicoli. Si afferma che vi sia un’infezione quando si mostrano 10-15 femmine, ma nei casi peggiori si può assistere anche alla presenza di migliaia di esemplari.

E’ quindi la mancanza di igiene personale la prima causa di questa malattia conosciuta sin dall’antichità. Proprio per questo motivo c’è preoccupazione tra alcuni parenti degli ospiti ricoverati nella struttura da sempre, comunque, considerata un fiore all’occhiello del settore.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 08 Novembre 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.