Tifosi, dirigenti e giocatori: una pentola in ebollizione

Le parole di Savino Tesoro, che ha annunciato di voler liquidare la società, fanno montare la rabbia tra i tigrotti. Impresa impossibile per Regalia che cerca di tenere unito l'ambiente mentre i tifosi esprimono la loro delusione sul web

C’è chi ormai lo paragona a Giuseppe Zoppo, l’uomo che ha fatto fallire la Pro Patria ad un passo dalla serie B, c’è chi ancora crede che stia bluffando e c’è chi gli chiede semplicemente di farsi da parte senza creare ulteriori danni. Savino Tesoro, proprietario della squadra di calcio bustocca, è ormai come il fumo negli occhi per i tifosi tigrotti, soprattutto dopo l’annuncio fatto tramite il quotidiano "la Provincia" di mettere in liquidazione la società Aurora Pro Patria dopo poco più di 18 mesi alla guida.

Se da parte dello staff tecnico e dirigenziale a partire dal direttore Regalia fino all’addetto stampa è «no comment» l’unica frase riportabile, da parte dei tifosi è scattata l’ora della rabbia nei confronti di chi ha promesso di riportare la squadra in auge e, invece, l’abbandona al suo destino in Seconda Divisione dopo aver fatto accarezzare il sogno della serie B sfumata nell’ormai storica partita con il Padova del 2009. Andrea Gambertoglio, ex-presidente del Pro Patria club e storico tifoso tigrotto, è lapidario: «Cosa ci potevamo aspettare da chi viene da fuori professando, come hanno fatto tanti altri, l’amore assoluto per i colori biancoblù – sentenzia – quest’uomo ci ha presi ad un passo dal sogno, l’ha distrutto e ci ha anche fatto retrocedere. Ora vuole farci scomparire del tutto».

Sul forum dei tifosi bustocchi on-line del sito Bustocco.it, montano rabbia ed esasperazione per un finale che sta trascendendo in una sorta di psicodramma senza via d’uscita: «Le cose sono cambiate, tutto il mondo calcio è cambiato, è marcio e la maggior parte dei proprietari sono come i nostri, beh magari un pochino meglio ma sono fatti di quella pasta. Savino Tesoro ha ragione però su di un punto -scrive un utente –  Busto non merita una squadra a questi livelli, cerchiamo di coinvolgere qualche industriale Bustocco e vediamo se con le sue forze ci potrà far fare campionati decenti almeno nei dilettanti. Io non ho paura e non mi vergogno di tifare una squadra di Eccellenza, ne sarei anzi orgoglioso. Quindi invito la fam. (se cosi si puo’ ancora chiamare) Tesoro a prendere i loro 4 stracci e ad andarsene da Busto ed invito i bustocchi a girare a testa alta, non avremo piu’ niente da spartire con loro ed e’ gia’ per me un motivo di orgoglio». La parola orgoglio è proprio quella più usata dagli internauti tigrotti, il credito nei confronti dei Tesoro è finito da un pezzo ma adesso questa delusione affiora con tutta la sua prepotenza.

Dalla società la dirigenza cerca, invece, di mantenere l’ambiente il più compatto possibile e si attende una grande risposta del pubblico per domenica prossima. I giocatori, seppur sul piede di guerra dopo le dichiarazioni del patron, cercheranno di andare avanti e portare a casa altri tre punti ma senza stipendi da mesi (qualcosa di più di una voce ormai) e sull’orlo di essere sbattuti fuori di casa dai rispettivi proprietari delle abitazioni dove risiedono, dovranno faticare il doppio per trovare le motivazioni giuste che portino alla vittoria. La Pro Patria (sembra di copincollare un articolo di due anni fa, ndr) è un pentolone in ebollizione. Se le parole di Savino Tesoro sono solo una boutade, finalizzata magari a far muovere chi sta dietro quel 5% di società non di sua proprietà, possiamo dire che è la peggiore per tutto l’ambiente dai tifosi, ai giocatori, passando per lo staff, fino ai creditori che, ormai, bussano alle porte nuovamente. Altro che Pro Patria gratis al primo che la vuole!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Novembre 2010
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