Delitto di Cislago, arrestata la donna che ha chiamato il 118

Il ferito è morto nel pomeriggio. La donna è la moglie di un macellaio marocchino ed è accusata di favoreggiamento personale. Avrebbe depistato le indagini

C’è un’importante novità nella vicenda del marocchino trovato a Cislago in un appartamento di via Cavour con un proiettile in testa. L’uomo, 29 anni, ferito gravemente, è morto questo pomeriggio all’ospedale Sant’Anna di Como. Nelle scorse ore è stata arrestata la donna romena che ha chiamato domenica notte i soccorsi. L’accusa, formulata in quadro di flagranza di reato, è quella di favoreggiamento personale. Non è chiaro chi stia proteggendo, ma certamente ha depistato le indagini, condotte dai carabinieri di Saronno e dal pm della procura di Busto Arsizio Roberto Pirro Balatto, fornendo informazioni false e ritardando anche la perquisizione nell’appartamento, avendo dichiarato di aver perso le chiavi di casa. Sarà interrogata domani (martedì 7) dal gip.
La donna si trova ora in carcere a Monza, ha 27 anni, incensurata, è sposata con un commerciante di nazionalità marocchina, titolare di una macelleria islamica a Cislago, in questi giorni in Marocco forse per salutare alcuni parenti. Come si diceva, domenica notte la moglie dell’esercente ha telefonato al 118 dicendo che c’era un uomo ferito nella sua casa di via Cavour, ma simulando un incidente domestico. La scusa maldestra che ha raccontato è che il ferito era caduto dalle scale; le condizioni del marocchino non era inizialmente gravissime, ma una volta ricoverato a Saronno ha perso conoscenza ed è stato trasferito a Como. Solo a quel punto, la donna ha ammesso che il ferito era sì un suo conoscente, ma era stato trasportato lì da due uomini, dopo uno scontro a fuoco.
I carabinieri hanno dovuto sfondare la porta di casa e trovato alcuni indumenti sporchi di sangue, tra cui un paio di pantaloni. Gli investigatori non hanno ancora una certezza sull’identità del morto e stanno ragionando su almeno un paio di nomi. Aveva già subìto una condanna a un anno e mezzo per droga e forse la sparatoria ha come origine proprio il mondo degli stupefacenti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Dicembre 2010
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