I tre presunti rapinatori scelgono il silenzio

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip del tribunale di Busto i tre fermati sabato con l'accusa di aver commesso recentemente diverse rapine nel bustocco

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre presunti rapinatori della tabaccheria di Olgiate Olona e di almeno due sale slot tra Busto Arsizio e Castellanza, avvenute nelle settimane scorse. I due albanesi e l’italiano arrestati dai Carabinieri di Busto Arsizio sabato scorso e accusati dal pm Roberto Pirro Balatto hanno scelto la strada del silenzio nel primo interrogatorio di convalida effettuato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio Alessandro Chionna. Con tutta probabilità i tre resteranno in carcere.

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La banda che ha ferito il tabaccaio di Olgiate O. 4 di 5

Il capo era un albanese di 26 anni (G.C.). Accanto al boss operavano un albanese di 27 anni (N.L.), con funzione di gregario e supporto logistico per armi e auto, e un italiano di 29 anni di origine catanese (P.C.) a cui era stato affidato il compito di scegliere gli obiettivi e fare da palo.

Per loro, al momento, parlano le armi sequestrate (foto a sin.): una pistola Beretta 92 calibro 9 parabellum risultata poi rubata in casa di un poliziotto a Borgomanero, una Glock rubata nel 2009 a Cuneo, una pistola semiautomatica Beretta calibro 7 e 65 con matricola abrasa e caricatore con 8 colpi, una pistola scacciacani. In particolare le indagini stanno cercando di verificare se le armi, in particolare quella con la matricola abrasa, siano state utilizzate in occasione di altri eventi delittuosi o in altre rapine.

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Pubblicato il 06 Dicembre 2010
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