Tesoro non paga e giocatori e dirigenti protestano

Protesta civile all'inizio della sfida col Montichiari vinta poi per 1 a 0. Segnali di un aumento di tensione dopo che anche Tigros ha fatto un passo indietro rispetto all'acquisto della società. Dai tifosi cori contro i Tesoro

E’ stata una protesta civile e simbolica quella che hanno inscenato ieri i giocatori della Pro Patria in attesa di sapere quale sarà il destino della gloriosa casacca biancoblù. Subito dopo il fischio d’inizio, infatti, i tigrotti si sono voltati di spalle per circa 30 secondi mentre la palla circolava tra i giocatori del Montichiari che, probabilmente avvisati dell’iniziativa, hanno atteso che gli avversari cominciassero a giocare. Anche dalla panchina il mister Novelli, il segretario Iodice e le riserve si sono alzati e si sono schierati al limite della linea del fallo laterale per sottolineare lo stato di sofferenza che tutto il team sta subendo da troppo tempo.

Uno stato di difficoltà economica che vede alcuni giocatori, in particolare quelli al minimo sindacale, messi alla porta dai rispettivi padroni di casa, le linee telefoniche tagliate alla società. Questa è la realtà alla quale si trovano di fronte giocatori e dirigenti da quando Savino Tesoro ha deciso di disfarsi del blasonato club lasciandolo andare in caduta libera chiudendo i rubinetti economici e riaprendoli solo per pagare alcune mensilità arretrate a Francesco Ripa, l’attaccante campano che anche domenica ha fatto sentire tutto il suo peso mettendo a segno il 14esimo gol in 13 presenze. A fine match il lungo saluto ai 1100 venuti allo stadio suggellano l’unione tra i tigrotti in campo e quelli sulle gradinate, tutti uniti per cercare di salvare la società.

La settimana che si apre, dunque, dovrà tenere conto anche di questo fattore: l’irritazione sempre più evidente dei giocatori, ormai al limite della sopportazione, e quella dei tifosi che hanno intonato diversi cori poco gentili nei confronti della famiglia Tesoro. Sul fronte della trattativa il silenzio calato dopo il comunicato della Tigros che ha chiuso la porta, almeno per ora, ad un passaggio agli imprenditori del territorio si registra solo la presenza alle ultime sfide interne di Giovanni Vender, vecchia conoscenza del calcio bustocco: per qualcuno non è casuale ma in un momento di confusione come questo non si può far altro che mettere insieme i pezzi che qualcuno continua a sparpagliare.

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Pubblicato il 13 Dicembre 2010
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