‘Ndrangheta del Varesotto, rito abbreviato per gli imputati

Il collegio del tribunale di Busto Arsizio ha accolto i nuovi atti della pubblica accusa e ha accolto la richiesta di riti alternativi delle difese. Il processo ripartirà il 22 febbraio

Saranno giudicati con rito abbreviato tutti, tranne due, gli imputati del processo alla ‘ndrangheta della locale Legnano-Lonate Pozzolo denominato Bad Boys. Lo ha deciso questa mattina il collegio giudicante del tribunale di Busto Arsizio Toni Adet Novik il quale ha accolto la richieste delle difese di riparire i termini per l’ammissione ai riti alternativi dopo che il pm Mario Venditti aveva depositato agli atti  del processo tutta la parte relativa all’indagine Bad Boys dell’aprile 2009 stralciata per non danneggiare la maxi-inchiesta della Dda di Milano sfociata con gli arresti di luglio 2010 e denominata Crimine-Infinito, che aveva portato all’arresto di trecento persone tra Lombardia e Calabria.

Il giudice Novik ha accolto le richieste sia di rito abbreviato che di rito abberviato condizionato e ha stabilito le date per le prossime udienze che si terranno a porte chiuse. Verrà nominato un giudice per l’udienza preliminare e si inizierà ad ascoltare i testi e le dichiarazioni spontanee degli imputati. L’unico a rendere dichiarazioni questa mattina è stato Stefano Giordano, considerato parte del braccio armato delle rapine per la locale di Legnano-Lonate, il quale da una parte ha preso le distanze dal suo coinvolgimento nel tentato omicidio di Barbara Viadana (gambizzata con due colpi di pistola in via Roma a Busto Arsizio nel 2007) ma dall’altra ha ammesso di aver accompagnato Antonio Esposito al centro commerciale Bossi di Saronno per acquistare i caschi usati nell’attentato: «Accompagnai Antonio esposito ad acquistare i caschi ma ero convinto servissero per una rapina – ha detto Giordano alla corte – come si sente dalle intercettazioni consigliai di bruciarli subito dopo l’azione. Non sapevo che sarebbero serviti per il tentato omicidio».

Dichiarazioni a parte il collegio ha motivato la scelta di riaprire i termini in quanto i nuovi elementi dimostrano la continuità del reato associativo fino al 2010. Questa decisione porterà anche ad una sostanziale modifica delle imputazioni contestate e il conseguente diritto delle difese a poter accedere a tutti gli atti omissati fino al luglio del 2010 per via dell’inchiesta della Dda in corso. Un’interpretazione strettamente garantista che, però, mette in luce anche la sostanziale resa da parte delle difese di fronte alle contestazioni emerse che aggravano e non alleggeriscono le posizioni degli imputati. Il processo, dunque, riprenderà il 22 febbraio 2011 con un calendario già previsto fino a luglio. La difesa di Roberto Lomuscio (accusato di aver nascosto la pistola che sparò contro la Viadana) non ha richiesto il rito abbreviato e andrà a processo dibattimentale per il singolo episodio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2010
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