Telecamere nei distributori, avanza la proposta di legge “targata” Marantelli

Approvazione bipartisan e impegno per la sicurezza a tutti i livelli, dai Comuni al Parlamento: "lo dovevamo ad Angelo Canavesi", il benzinaio ucciso un anno fa. La proposta nata dall'impegno preso dal sindaco Migliarino

Forze politiche, enti locali e Parlamento, categorie, tutti insieme nel nome della sicurezza, tutti insieme nel ricordo di Angelo Canavesi. A un anno dall’omicidio, impunito, del benzinaio di Prospiano (22 febbraio 2010) l’emozione è ancora grande, l’attenzione delle istituzioni c’è, la risposta in forma legislativa è all’ordine del giorno. Stamane a Gorla Minore è stata presentata la proposta di legge stilata dal deputato varesino del PD Daniele Marantelli, che raccoglie l’iniziativa lanciata dal sindaco Giuseppe Migliarino per l’obbligatorietà delle telecamere di sicurezza nei distributori di carburanti. C’erano tutti i livelli dell’amministrazione e della politica, destra e sinistra. Per la Valle Olona, i sindaci: oltre al padrone di casa Migliarino, i colleghi Fabrizio Caprioli (Gorla Maggiore), Giorgio Volpi (Olgiate Olona), Luigi Melis (Solbiate Olona), Marco Roncari (Fagnano Olona), Celestino Cerana (Marnate); Castellanza era rappresentata dall’assessore alla sicurezza, Giovanni Manelli. Per la Provincia di Varese era presente l’assessore Sandro Bonfanti, di riferimento per il territorio in quanto gorlese; per la Regione il consigliere varesino del PD Alessandro Alfieri (il collega Stefano Tosi assente giustificato causa influenza); più lo stesso Marantelli che, introdotto brevemente da Migliarino, ha presentato la sua proposta di legge.
“Il primo pensiero va ai familiari di Angelo Canavesi, una scomparsa così assurda non potrà mai essere accettata. Qui non si è dimenticato e sepolto l’accaduto alla svelta, come purtroppo spesso accade: si è reagito, insieme. C’è un problema di incolumità dei gestori e della clientela”, tanto più che poche settimane fa un altro benzinaio, a Olgiate Olona, ha rischiato la vita, ferito dai banditi. Accogliendo gli stimoli e le proposte che venivano da questo territorio, ho pensato ad una proposta di legge consistente di un singolo articolo: è la prima che presento in questa legislatura, normalmente le leggi di iniziativa parlamentare di norma non vengono approvate”. Ma stavolta la questione era sentita da tutti: “Senza alcun sollecito, hanno sottoscritto questa proposta, oltre ai responsabili di sicurezza e giustizia del PD, altri 54 esponenti di tutti i gruppi parlamentari: è un fatto importante, in un clima politico di rissa, spesso ingiustificata”. L’idea chiave della proposta di legge, oltre all’obbligatorietà dell’installazione, entro due anni, delle telecamere di sicurezza pena la decadenza dell’autorizzazione all’esercizio del commercio di carburanti, è quella di concedere a copertura della spesa dei gestori un credito d’imposta corrispondente al 100% del costo sostenuto, fino a un massimo di 3000 euro.
“Se la legislatura non finisce anzitempo” ha precisato Marantelli, ed è una condizione che grava non poco sui tempi e le prospettive di questo e di molti altri provvedimenti, “una proposta come questa può andare in porto. Se poi fosse trasformata in un provvedimento del governo, in una circolare”, in un atto comunque vincolante e coperto finanziariamente, non importa, dice il parlamentare: conta agire.

“Un impegno preso ai funerali di Angelo, e mantenuto” dice il sindaco Migliarino. “Emozione, dolore e rabbia hanno accompagnato questa vicenda, la nostra richiesta di giustizia è ancora insoddisfatta, non possiamo accettare che chi ha ucciso il nostro concittadino la faccia franca. Il nostro impegno era di rendere obbligatorie le telecamete con costi a carico di Stato, regione e compagnie petrolifere. La delibera relativa è stata approvata in tutti i Comuni della Valle; abbiamo coinvolto le associazioni di categoria; il 22 novembre scorso abbiamo invitato tutte le autorità competenti all’incontro indetto qui a Gorla Minore. Ora tutti i livelli si stanno impegnando: la proposta di legge dell’on. Marantelli sarà all’attenzione del governo; anche in Regione (che ha competenze specifiche ndr) il consigliere Alfieri ha messo all’ordine del giorno una mozione. Quanto potevamo fare,l’abbiamo fatto: vigileremo ora che si traduca in atti concreti”.

Alfieri, apprezzando il metodo di lavoro trasversale e ricordando anche l’interessamento del collega del centrodestra Azzi, ha riferito come tramite la commissione affari istituzionali in Regione si è chiesto di premiare chi collabora, ossia enti e categorie che lavorano insieme per progetti legati alla sicurezza. In particolare all’attenzione c’è quello dei Comuni della Valle Olona, ricordato dai sindaci, per dotarsi di una rete coordinata di telecamere che monitorino in tempo reale gli accessi principali agli abitati, con orari sincronizzati e collegata alle centrali delle forze dell’ordine. Anche la Provincia, assicurava Bonfanti, su questo punto c’è e farà la sua parte, in puntuale confronto con i Comuni.
Si conferma insomma la buona impressione che la Valle Olona fornisce, per capacità di confronto e di condivisione, soprattutto se paragonata ai centri maggiori dell’Alto Milanese, dal dialogo ben più zoppicante e autoreferenziale. “Abbiamo più peso lavorando insieme”, “ci affidiamo dei compiti tra di noi, fidandoci ciecamente”: e per una volta poco importa chi dei sindaci abbia detto questa o quella frase. La Valle sa essere unita sulle questioni che contano, in questo caso per la sicurezza, e come ribadiva Migliarino, è il modo migliore di ricordare Angelo Canavesi. Dai sindaci viene poi, con Volpi, il riconoscimento che esistono risorse accantonate enormi, non utilizzabili per i vincoli di spesa: “se ci si dà la possibilità di premere sull’acceleratore, potremo fare cose straordinarie”. Ma è il se, il problema: e dai primi cittadini si riconosce anche che salendo di livello, i tempi delle decisioni politiche si dilatano.

A latere delle dichiarazioni dei politici, le categorie: in testa i benzinai. I fiduciari di Figisc-Confcommercio, Giorgio Speroni e Umberto Raimondi rilanciano un tema ulteriore di cui è stato messo a parte Marantelli: la necessità di ridurre l’uso del denaro contante, che attrae i rapinatori, in favore di carte di credito e simili. Uso fin qui ostacolato dalle commissioni applicate dalle banche, che lo rendono tutt’altro che conveniente per le piccole spese: “oggi soprattutto, con la crisi, che si guarda ogni centesimo”. Speroni ha ricordato che i colleghi che installano telecamere devono sempre darne comunicazione all’ispettorato del lavoro, seguendo un’apposita procedura, pena sanzioni.

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Pubblicato il 14 Febbraio 2011
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