Giovani e spietati, i due rapinatori restano in carcere
Hanno 20 e 21 anni i due fagnanesi accusati di aver rapinato e ferito a colpi di pistola il benzinaio di Olgiate Olona lo scorso 3 gennaio. Nuove testimonianze li inchiodano ma loro non rispondono al gip
I due presunti rapinatori fermati lo scorso 21 febbraio accusati di aver sparato al benzinaio di Olgiate Olona Salvatore Musarra Tubbi resteranno in carcere. E’ questa la decisione presa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio Patrizia Nobile dopo gli interrogatori di garanzia che si sono svolti questa mattina nel carcere di Busto Arsizio. Gli arrestati sono due giovanissimi, Antonio Accarino del ’90 e Mattia Tandurella del ’91, entrambi di Fagnano Olona. Il primo è figlio di Gennaro Accarino, coinvolto insieme ai fratelli nell’ambito di un’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti, sempre a Fagnano Olona.
Ai due giovani sono imputate le due rapine in serie ad un phone center di Gallarate e al distributore di benzina Ip di via per Fagnano Olona, avvenute a poche decine di minuti di distanza l’una dall’altra lo scorso 3 gennaio. Per metterle in atto, i due presunti rapinatori avrebbero anche rubato due auto, un’Alfa Romeo Mito e rapinato una Audi A3. Durante l’interrogatorio di garanzia gli accusati si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del gip. La decisione di convalidare l’arresto da parte del giudice sarebbe giunta dopo che nuovi testimoni avrebbero confermato la presenza dei due nei luoghi teatro delle rapine. Non ci sono state richieste di scarcerazione da parte del legale Marco Ventura.
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