Al ridotto Pirandello “L’altro figlio”

La novella pirandelliana verrà messa in scena l'8 marzo dalla compagnia del teatro bustocco con la regia di Delia Cajelli

Un dramma di identità negata e di problematicità dei rapporti familiari, sullo sfondo del doloroso fenomeno dell’emigrazione dei primi del Novecento, in uno scenario di miseria e di ferocia. E’ un Pirandello siciliano e sociale, critico nei confronti dell’epopea risorgimentale, quello che emerge dall’atto unico «L’altro figlio», prodotto dal teatro Sociale di Busto Arsizio, con la collaborazione dell’associazione culturale «Educarte» e su commissione del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento, per il simposio «Pirandello e l’identità europea» (Austria, Graz, 18-20 ottobre 2007) e per il 44° Convegno internazionale di studi pirandelliani, dal tema «Quando una novella diventa dramma film musica fumetto» (Agrigento, Palacongressi dicembre 2007).

Lo spettacolo, per la regia di Delia Cajelli e con gli attori del teatro Sociale, verrà messo in scena martedì 8 marzo, alle ore 21.00, al ridotto «Luigi Pirandello», sala piccola del teatro Sociale di Busto Arsizio, in occasione della festa della donna e in apertura della rassegna «Italia, una storia lunga 150 anni». A calcare le assi del palcoscenico saranno la stessa Delia Cajelli, nel ruolo di Maragrazia (la protagonista), con gli attori Gerry Franceschini e Anita Romano.  La commedia, tratta dall’omonima novella del 1902, fu scritta con ogni probabilità nel 1923 e, nel novembre dello stesso anno, venne rappresentata per la prima volta al teatro Nazionale di Roma, ad opera della compagnia Raffaello e Garibalda Niccòli; la versione cinematografica, realizzata dai fratelli Taviani all’interno del film «Kaos», risale al 1984.

Al centro del racconto, tra i meno rappresentati dell’universo drammaturgico pirandelliano, vi sono due storie parallele: il tormento di una donna che rifiuta la propria maternità, non per scelta, ma per la devastante e incoercibile necessità di dimenticare l’orrore e la violenza sessuale subita da un brigante (lo stesso uomo che le uccise il marito), e l’indicibile sofferenza di un figlio, onesto e laborioso, che, pur esente da colpe, si vede respinto e sconfitto nel proprio amore filiale, preferito ai fratellastri che sono partiti per l’America, abbandonando la madre a una vita di stenti. Lo spettacolo dell’associazione culturale «Educarte» – teatro Sociale di Busto Arsizio, al quale fanno da colonna sonora canzoni popolari del tempo cantate dal vivo, pone l’attenzione sul tema della maternità (un tema caro a Luigi Pirandello), ma affronta anche tematiche storiche legate all’Unità d’Italia come la grande emigrazione meridionale dei primi del Novecento e il fenomeno del banditismo siciliano, del quale si incolpa l’azione liberatrice di Giuseppe Garibaldi e delle sue «camice rosse»: «Canebardo –si legge, infatti, nella novella «L’altro figlio» – diede ordine, quando venne, che fossero aperte tutte le carceri di tutti i paesi.

Ora, si figuri vossignoria che ira di Dio si scatenò allora per le nostre campagne! I peggiori ladri, i peggiori assassini, bestie selvagge, sanguinarie, arrabbiate da tanti anni di catena».
Si apre, dunque, con un approfondimento sulla cosiddetta «questione meridionale» e con uno spettacolo al suo debutto bustese, dopo essere stato presentato con successo su prestigiosi palcoscenici internazionali, la rassegna «Italia, una storia lunga 150 anni», che proseguirà nella serata di giovedì 10 marzo con un omaggio a Giuseppe Verdi, autore simbolo del Risorgimento musicale, del quale il Teatro dell’Opera di Milano porterà in scena il melodramma «Rigoletto», per la regia di Mario Riccardo Migliara.

I festeggiamenti per il «Giubileo della nazione» entreranno, però, nel vivo la settimana successiva, a partire mercoledì 16 marzo, quando è previsto un duplice appuntamento: la prima delle tre repliche dello spettacolo «Cuore» (ore 10.15), riduzione scenica dell’omonimo romanzo di Edmondo De Amicis con i bambini del progetto «Officina della creatività», e la rassegna «Buon compleanno, Italia» (ore 21.30), una speciale Notte tricolore di musica, danza, canto e teatro, in attesa delle prime ore del giorno in cui venne ufficialmente proclamata la nascita del Regno d’Italia.
Il costo del biglietto per lo spettacolo «L’altro figlio» è di euro 10,00. Il botteghino del teatro Sociale, ubicato presso gli uffici del primo piano (ingresso da piazza Plebiscito, 8), è aperto nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e il sabato, dalle 10.00 alle 12.00. E’ possibile prenotare telefonicamente, al numero 0331.679000, tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: E’ possibile prenotare telefonicamente, al numero 0331.679000, tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: lunedì, martedì e giovedì, dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00; mercoledì e venerdì, dalle 9.30 alle 12.00.

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Pubblicato il 06 Marzo 2011
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