Centrodestra, l’alleanza Lega-PdL in bilico

Il futuro dell’alleanza di centrodestra a Busto Arsizio è in bilico. Come in un buon thriller politico, la riunione di ieri del Consiglio federale della Lega Nord a Milano ha sparigliato le carte: si è deciso che mentre i capoluoghi, città "visibili" mediaticamente e importanti sotto vari profili, vedranno riconferme delle alleanze locali con il PdL, altrove i circoli locali avranno mano libera per decidere di volta in volta se sia meglio andare al voto da soli o confermare la "squadra" fin qui vincente con i berlusconiani.
Non c’è stata ancora alcuna decisione formale di andare da soli da parte della Lega Nord, la cui base, e non solo, scalpitava già in autunno per un’opportunità del genere. Nulla lasciava presagire grossi cambiamenti, appena qualche giorno fa, nell’equilibrio dinamico, ma in apparenza incrollabile, del duo Lega-PdL: ma in un partito fortemente "di vertice" e disciplinato come quello di Bossi è l’indicazione del capo ad avere l’ultima parola.

«Questa è una buona notizia» commenta Alessio Rudoni, il giovane segretario cittadino del Carroccio bustocco. «Confermo che la scelta del consiglio federale è quella di confermare l’alleanza nei soli capoluoghi, altrove si deciderà localmente». Per Busto Arsizio, spiega il segretario leghista, la decisione «dovrà essere presa, credo tra questo fine settimana e la settimana prossima, dal direttivo cittadino, in accordo con la segreteria provinciale» e sentiti i maggiori esponenti del partito espressi dalla Lega bustocca presso le istituzioni nazionali e non solo. È presto per dire cose sicure, perchè la Lega gioca a carte coperte la sua partita con il PdL: quel che è certo è che nel caso, fin qui poco probabile, di una corsa solitaria avrebbe forse l’imbarazzo della scelta per una candidatura, visto che più di una figura potrebbe prestarsi alla bisogna.
Tra questi il primo a cui pensare è il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Giampiero Reguzzoni: che a sua volta affetta prudenza e con poche parole getta acqua sul fuoco. «Noi continuiamo ad amministrare normalmente» dice tranquillo, «le scelta fatta è nel senso che nei centri non capoluogo la decisione si gestirà localmente». Ciò in omaggio da un lato al desiderio della base dei militanti, dall’alto all’indubbio fiuto politico di quell’Umberto Bossi che ieri, di fatto, potrebbe aver avviato una parziale smarcatura da Silvio Berlusconi, non si sa bene quanto tattica e legata a questioni di "visibilità del marchio". «È un po’ prematuro» dire di più sugli sviluppi immediati di Busto dice Reguzzoni, non è ancora il momento dare un’indicazione certa in un senso o in un altro – si è aperta, questo è sicuro, una possibilità che prima appariva molto remota. Di qui ad una settimana il quadro dovrebbe (condizionale d’obbligo ndr) essere più chiaro, in un senso o nell’altro. Intanto, "mal che vada" la Lega ha incoccato l’ennesima freccia al suo arco, da usare nella lotta con gli alleati (?) per guadagnare spazio.