Il Baff si presenta: “Non solo lustrini e ospiti, ma cultura”

Presentata la nona edizione per il festival del cinema in programma dal 2 al 9 aprile con ospiti come Michael Madsen, Valerio Mastrandrea, Silvio Muccino. In concorso i film italiani non ancora usciti al cinema

Da sinistra: Andrea Castellanza, Claudio Fantinati, Luigi Farioli, Gabriele TosiIl Busto Arsizio Film Festival giunge alla nona edizione e come al solito annuncia ospiti nazionali e internazionali, come tutti i festival del cinema. Venerdì mattina a Villa Calcaterra, sede della scuola di cinema dedicata a Michelangelo Antonionioni e legata a doppio filo con il Baff, si è svolta la presentazione del programma del festival, previsto in diversi cinema della città tra il 2 e il 9 aprile. Presentazione in cui i responsabili del festival e politici hanno parlato molto del Baff e dei suoi successi, meno delle opere in programma.

Tema e ospiti
Anche quest’anno il festival avrà un tema: “L’uomo è un desiderio senza fine”, come annunciato nei giorni scorsi. Mentre sulle opere in concorso, è stato il presidente Gabriele Tosi e fare una panoramica: «È il miglior programma di tutti i festival organizzati in nove anni – ha dichiarato -. La nostra manifestazione ha puntato sempre su registi sconosciuti, premiandoli con un certo coraggio. E sono state sempre scommesse vinte. Se quest’anno abbiamo in anteprima film di grande profilo oggettivo, è anche perché a questi registi abbiamo dato molto in passato. E oggi lo riconoscono».
Diversi anche gli ospiti in programma: oltre all’annunciato Michael Madsen, ci saranno anche Valerio Mastrandrea e Silvio Muccino. «Siamo in trattative con un altro ospite internazionale di cui preferisco ancora non dire il nome – ha proseguito Tosi -. Lo stesso vale per altri artisti italiani. Non preoccupatevi, gli ospiti ci saranno, siamo in trattative. Mentre sono orgoglioso di dire che tra i premi ci sarà una menzione speciale dedicata a Roberto Ferrario, il direttore della Prealpina recentemente scomparso». 

«Il festival si chiuderà il 9 aprile con la proiezione di Miracolo a Milano, recentemente restaurato – ha aggiunto Andrea Castallanza, direttore dell’Icma -. Ci sembrava importante riproporre questo film per un valore aggiunto, conclusione di un festival che avrà tanti lustrini e ospiti ma anche tanta cultura».

Michael MadsenOmaggi e programma

Diversi i film in programma nella sezione principale, il Made in Italy, tutte anteprime di opere in cerca di visibilità. Secondo il presidente Tosi è questa l’anima del festival, dare visibilità a film che altrimenti rischierebbero di non averne. In concorso, tra gli altri, ci sono quindi La scomparsa di Patò di Rocco Mortelliti e tratto dall’omonimo racconto di Andrea Camilleri; oppure La prima notte della luna di Massimo Gugliemi, produzione storica internazionale ambientata in Russia. (l’elenco con una breve descrizione di tutte le opere in concorso)
Previsti anche degli omaggi a personaggi che hanno fatto la storia del cinema e scomparsi nel 2010, come gli sceneggiatori Furio Scarpelli e Suso Cecchi d’Amico, ma anche al produttore Dino de Laurentiis, quest’ultimo con la proiezione del documentario L’italiano di Hollywood. 

Importante la sezione Made in Italy scuole: proiezioni che si svolgeranno al mattino e dedicate ai ragazzi delle scuole e che stanno registrando il tutto esaurito. Saranno proiettati film della passata stagione ma dal contenuto fortemente sociale, come 20 sigarette sugli italiani morti in Iraq, Un altro mondo di Silvio Muccino sull’interculturalità, o La prima cosa bella di Virzì.

I commenti dei politici
Sul festival è poi intervenuto anche l’assessore alla cultura Claudio Fantinati, che ha sottolineato l’importanza che l’iniziativa riveste per il comune. «Mi chiedono perchè in questo momento di difficoltà abbiamo mantenuto fermo l’investimento da parte del comune di 100mila euro. La risposta è semplice: il Baff è un investimento culturale, torna sul territorio tre volte tanto di quanto si è investito; e poi è un forte investimento sociale che negli anni è stato ampiamente ripagato». 
Della stessa opinione anche il sindaco Luigi Farioli: «Il Baff è una scommessa vinta. È molto importante che le serate di apertura e chiusura si svolgano proprio a Villa Calcaterra, recuperata dal comune proprio per sostenere queste iniziative e la scuola di cinema che vanta studenti provenienti da tutta Italia. Oggi possiamo dire che, grazie a un consiglio comunale intelligente, in questi anni abbiamo mantenuto invariate le spesa in cultura ed educazione, non perchè siamo pazzi ma perché sono l’unico investimento necessario per il futuro dei giovani. Anzi, se il festival andrà meglio dell’anno scorso, aumenteremo l’investimento di 20mila euro, destinati alle attività della scuola».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2011
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