E’ morto Angioletto Castiglioni, memoria storica di Busto

E' spirato nella serata di martedì all'età di 87 anni. Per oltre 60 anni ha rappresentato la memoria dei campi di sterminio e della lotta partigiana a Busto Arsizio. Camera ardente fino a sabato al Tempio Civico

Si è spento nella serata di martedì Angioletto Castiglioni, storica figura di Busto Arsizio che per oltre 60 anni ha rappresentato la memoria della città. Castiglioni aveva 87 anni ed era da tempo malato; nei giorni scorsi, dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni, era stato ricoverato all’ospedale di Busto Arsizio. Lascia la sorella Nanda e i nipoti. Dalle 11 di questa mattina, presso il Tempio Civico, sarà allestita la camera ardente che resterà aperta fino a sabato alle 9.30, quando alla Basilica di San Giovanni si svolgeranno i funerali.

Da tutti considerato il depositario dei valori della Resistenza a Busto Arsizio, Castiglioni era stato protagonista della Seconda Guerra Mondiale, combattendo in prima linea il fascismo; a causa del suo impegno come partigiano, aveva subito atroci torture da parte del comando fascista locale, prima di essere trasferito nelle carceri di Monza e San Vittore e deportato nel campo di concentramento nazista di Flossenbürg, al confine tra la Germania e l’attuale Repubblica Ceca. La tragica esperienza nel lager, di cui era l’ultimo sopravvissuto in città, aveva segnato profondamente Angioletto Castiglioni, ma lo aveva anche reso un testimone unico e insostituibile degli orrori della guerra e dell’Olocausto e il portatore di un messaggio di pace e di speranza anche per le generazioni successive. Castiglioni si era infatti costantemente impegnato per perpetuare il ricordo delle atrocità naziste e quello della Resistenza, soprattutto davanti a un pubblico di giovani e studenti, e negli ultimi anni aveva sempre partecipato attivamente alle celebrazioni per la Giornata della Memoria, oltre che a incontri e interviste pubbliche. Particolarmente sentita una delle sue ultime apparizioni al Teatro Sociale, in occasione della rappresentazione tratta dal racconto “La Notte” di Elie Wiesel.

Castiglioni, che avrebbe compiuto 88 anni in agosto, era inoltre da tempo il custode dello stesso Tempio Civico, la chiesetta di Sant’Anna che dagli anni Sessanta si era trasformata nella “casa della memoria” cittadina in ricordo di tutti i caduti in guerra e nei lager nazisti. Lo scorso 25 aprile, nel corso di una toccante cerimonia alla quale lo stesso Angioletto aveva voluto prendere parte nonostante le sue condizioni di salute, gli era stata intitolata la piazzetta davanti al Tempio, in quanto “cittadino benemerito, testimone di verità e libertà, operatore di pace”. Castiglioni, che aveva assistito all’inaugurazione trattenendo a stento le lacrime, nell’occasione aveva lasciato alla cittadinanza quello che si può considerare un vero testamento spirituale: “La nostra società ha oggi più che mai bisogno di amore – aveva detto – quell’amore che ha vinto i campi di sterminio e che oggi deve spingerci a stringere la mano tesa di uomini, donne e bambini che ci chiedono aiuto”.

Conosciutissimo in città per il suo impegno civile e politico, per cinquant’anni Castiglioni non aveva mai mancato una seduta del Consiglio comunale, mettendosi personalmente in gioco per affrontare e risolvere i problemi di quella che è sempre stata la sua città. Nel 2007, in pieno centro cittadino, era stato vittima di un’aggressione verbale da parte di alcuni giovani neonazisti, alla quale aveva reagito ricordando con orgoglio e fermezza il suo passato di combattente.

Il cordoglio delle istituzioni

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Pubblicato il 25 Maggio 2011
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