Anagrafe in crisi, non è colpa degli stranieri

Continuano i problemi per i servizi demografici: Speroni mette sotto accusa gli stranieri, ma la causa principale è l'introduzione della carta d'identità per i minori di 15 anni. E il Pd presenta una mozione

A guardarla oggi, la situazione dell’Ufficio Anagrafe di Busto Arsizio sembra quasi gestibile: certo, la sala è piena e qualcuno, per evitare il caldo, aspetta anche fuori dall’edificio di via Fratelli d’Italia, ma tutto sommato non ci sono code particolarmente lunghe né si registrano tempi d’attesa interminabili. Purtroppo, però, è soltanto un’illusione: i picchi di affluenza che si verificano soprattutto il lunedì e il sabato, ma anche in alcune fasce orarie nel corso della stessa mattinata, portano la situazione dei servizi demografici ai limiti del collasso, provocando l’esasperazione e le proteste degli utenti. Già oggi, per tamponare l’emergenza, un impiegato dell’ufficio elettorale è stato dislocato allo sportello dell’anagrafe, ma la coperta è corta e le carenze d’organico si fanno sentire.

Qual è la causa di questa improvvisa emergenza? Come sempre non c’è un colpevole solo, ma l’indiziato principale è indubbiamente il recente provvedimento che estende il rilascio della carta d’identità anche ai minori di 15 anni. Il decreto legge in merito è entrato in vigore lo scorso 14 maggio e il Comune di Busto lo ha applicato a partire da giugno, proprio a ridosso dell’estate e quindi in coincidenza con il boom delle richieste di documenti per espatriare, ma anche con il periodo delle vacanze dei dipendenti dell’ufficio, molti dei quali carichi di ferie arretrate da smaltire obbligatoriamente entro l’estate. Un mix letale che forse si sarebbe potuto evitare con una programmazione più oculata delle nuove norme a livello nazionale. Non si riscontra, invece, il presunto sovraffollamento di cittadini stranieri che, secondo le dichiarazioni dell’europarlamentare e consigliere comunale Francesco Speroni, intaserebbero gli uffici a tal punto da rendere necessaria l’istituzione di un apposito sportello "per non italiani": semmai, a intensificare il problema potrebbe essere proprio la nuova norma, visto che il rilascio della carta di identità ai minori, se di cittadinanza straniera, richiede la presenza di entrambi i genitori, causando quindi ulteriore affollamento e lungaggini burocratiche.

Nel frattempo l’opposizione non sta a guardare: il gruppo consiliare del Pd, guidato da Erica D’Adda, ha infatti presentato una mozione da votare in consiglio comunale per sollecitare la soluzione del problema. “Premesso che – recita il documento – la situazione di emergenza per l’afflusso di cittadini all’ufficio anagrafe non è fatto occasionale, ma si ripete all’arrivo della stagione estiva; che fanno capo ai servizi in oggetto anche i controlli di residenza, che accumulano ritardi notevoli; che per il prossimo censimento gli uffici saranno investiti di un ulteriore carico di lavoro; considerata la necessità di porre in essere misure adeguate alla soluzione del problema, sia contingenti che strutturali; il Consiglio Comunale invita la giunta a reperire per i mesi estivi personale che, avendo avuto esperienza nel settore, possa costituire un valido ausilio per le necessità del momento, e ad attivarsi per rivedere la pianta organica di settore, al fine di ottenere dall’autunno prossimo un adeguamento idoneo alle necessità dello stesso, nella misura di almeno due persone a complemento”.

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Pubblicato il 05 Luglio 2011
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