I lonatesi: “E’ ora di alzare la testa “

La riscossa civile di Lonate Pozzolo non fa distinzione tra giovani o più anziani. Tutti uniti per dire “no” alla criminalità organizzata

Non è bastato il caldo, non è bastato uno stormo di zanzare e non sono bastate le avvisaglie di un minaccioso temporale. Non è bastato nulla di tutto ciò per impedire a diversi cittadini lonatesi (e non solo) di radunarsi in piazza S. Ambrogio per assistere allo spettacolo di Giulio Cavalli organizzato dai ragazzi di “Ammazzateci tutti”. In piedi, seduti sulle sedie (o anche per terra), tutti con gli occhi puntati sul palco dal quale l’attore e consigliere regionale ha snocciolato per quasi un’ora e mezza “nomi, cognomi e infami”.  Sono passati solo pochi giorni dalle condanne della locale di ‘ndrangheta di Lonate Pozzolo e questo è stato il primo passo della riscossa civile di una città che vuole scrollarsi di dosso l’ombra della criminalità organizzata. La piazza, blindata da diversi agenti delle forze dell’ordine, non traboccava di persone e alcuni dei presenti hanno preferito non rispondere a nessuna domanda ma molti altri hanno voluto esprimere il proprio parere.

«Era ora che la gente alzasse la testa anche in queste zone» ha commentato Giuseppe, uno dei presenti allo spettacolo. Ad una serata come questa «non dovrebbe sorprendere la partecipazione – continua un altro – ma il non essere presenti» perchè «qui si fanno nomi e cognomi ed è importante sapere per combattere efficacemente». E tra il pubblico erano seduti anche molti ragazzi. Ragazzi che sarebbero potuti essere in discoteca o in qualche pub ma che, invece, hanno scelto di passare un sabato sera diverso per dire “no” alla mafia in tutte le sue declinazioni. Clara è una di questi ragazzi e vive proprio a Lonate. «Non ho mai avuto direttamente a che fare con la mafia -racconta- ma sapere di avere mafiosi di fianco a casa fa paura». Una paura che ha raggiunto l’apice qualche tempo fa con la sparatoria tra le vie della città al punto di «spingermi a non venire in centro per molto tempo». Ma dopo le condanne del processo bad boys «la speranza che qualcosa cambi» è forte e quindi «ben vengano iniziative di questo tipo».

«Da questa sera -ha arringato Giulio Cavalli poco prima di andarsene- siete tutti collusi, collusi con la dignità». Un messaggio forte che, però, ha fatto breccia nelle menti e nei cuori dei presenti. «L’indifferenza non è tollerabile -ha concluso Cavalli- quindi siate di parte, siate partigiani».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Luglio 2011
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