“Basta chiacchiere, adesso vogliamo i fatti”

Longoni all’incontro sul futuro dell’Olona: “Un chiaro segnale politico di vicinanza al territorio”. Ruffinelli: “D’ora in poi serve un lavoro comune”. E Stefano Tosi chiede l’intervento della Provincia

Tutti concordi: il tempo delle parole è finito, è arrivato il momento di agire per salvare l’Olona. Anche se l’unica azione concreta, per il momento, è proprio il sopralluogo organizzato per la giornata di oggi dal Comune di Fagnano Olona. Che non è comunque poco, come sottolinea il consigliere regionale Giangiacomo Longoni (Lega), promotore dell’iniziativa: “Stiamo dando per la prima volta un chiaro segnale di vicinanza, usciamo dal palazzo e veniamo a toccare con mano i problemi. Siamo qui per identificare i nostri referenti e individuare i possibili canali di finanziamento, magari pensando a un emendamento alla prossima manovra economica regionale. La giornata di oggi è già un risultato importante”. Sulla stessa linea Giosuè Frosio, presidente della Commissione Ambiente e Protezione Civile: “Per la prima volta la nostra Commissione va sul territorio, e sarà solo la prima di altre visite che effettueremo: vogliamo che i consiglieri siano sensibilizzati al problema affinché possano fare pressione sulla giunta regionale. Non sono abituato a fare promesse, ma questo è il primo passo per stare vicini agli enti locali e portare avanti progetti per la vivibilità ambientale”.

Interviene anche la collega di partito Luciana Ruffinelli: “Riconosciamo alle amministrazioni locali di aver compiuto un grande sforzo per il riassetto idrogeologico della zona, almeno da questo punto di vista ci siamo messi in sicurezza. Riguardo alla qualità dell’acqua, oggi abbiamo ben chiare le motivazioni dell’inquinamento e possiamo iniziare un lavoro comune per fermarlo, cercando però di conciliare le esigenze dell’ambiente con quelle delle imprese che lavorano sul territorio”. E Stefano Tosi (Pd) chiama in causa la Provincia: “Il tema della gestione del ciclo idrico è anche di competenza provinciale e in questo campo non possiamo più permetterci la confusione normativa, i rilevanti ritardi e il dibattito confuso degli ultimi anni. Bisogna definire insieme alla Provincia il volume di investimenti necessario”. L’assessore provinciale Alessandro Bonfanti risponde rivendicando per il proprio ente un ruolo di controllo e coordinamento: “Siamo attenti da anni alle problematiche del fiume e speriamo di replicare qui la metodologia di intervento attuata nel Nord della provincia. Saremo a fianco di tutti gli enti interessati per l’istituzione di un tavolo di lavoro”.

Ma le voci più pressanti sono, ovviamente, quelle dei sindaci della zona: “Abbiamo parlato tanto – dice Celestino Cerana, sindaco di Marnate – ora bisogna agire, anche finanziariamente. Solo così potrà cominciare una nuova era per il fiume e la natura tornerà a prendere il sopravvento”. “L’Olona è in una situazione drammatica – gli fa eco Luigi Melis, di Solbiate Olona – siamo arrivati a un punto di non ritorno. Adesso abbiamo la diagnosi e anche i possibili scenari di intervento, spetta a noi cercare le risorse: Provincia e Regione ci hanno messo la faccia e questo è un primo passo”. Incisivo l’intervento di Giuseppe Migliarino, sindaco di Gorla Minore: “Brava la Regione a supportare Napoli per la spazzatura, non posso credere che non sappia supportare se stessa per salvare il fiume… Noi non chiediamo l’elemosina a nessuno, faremo la nostra parte e siamo disposti anche ad aumentare la tariffa dell’acqua, attualmente di soli 50 centesimi a metro cubo”. “Non siamo accattoni – dice il primo cittadino di Olgiate Olona Giorgio Volpi – vogliamo un intervento di sistema, che modifichi a livello nazionale il sistema di tariffazione e il modo di utilizzare l’acqua. Non basta risolvere il problema a livello nazionale, è una questione di civiltà”. E Fabrizio Caprioli, sindaco di Gorla Maggiore, aggiunge: “Quando ci mettiamo insieme sappiamo ottenere risultati importanti, lo abbiamo già dimostrato. Ciascuno deve fare la sua parte perché l’Olona torni a essere un fiume pulito”. Infine il padrone di casa Marco Roncari: “Siamo stufi di sentire analisi, ora servono certezze sulle disponibilità finanziarie, senza le quali ogni parola ha solo valenza retorica”.

La Regione dice la sua anche attraverso le parole di Viviane Iacone, dirigente della Struttura Pianificazione Acque: “I tavoli di lavoro esistono già e sono quotidianamente operativi. Il fatto che si sia sviluppata una cultura dell’attenzione al fiume è già fondamentale, ora però serve una mappatura della rete idrica e bisogna che la Provincia dia vita il più in fretta possibile al Piano d’Ambito. Questo piano deve essere sollecitato anche dai comuni, perché attraverso di esso si potranno stabilire nuove tariffe che consentano di recuperare gli investimenti necessari”. Per l’associazione Amici della Terra interviene invece Arturo Bortoluzzi: “È fondamentale che i comuni si rendano conto che possono intervenire e diventare massa critica, mentre la Provincia può svolgere un’azione di coordinamento, lavorando sull’esempio di quanto si è fatto al Lago di Varese”. In chiusura le parole di Alberto Minazzi, rappresentante di Legambiente: “Siamo perplessi per la politica delle amministrazioni, che coerenza c’è nell’intervenire per salvare l’Olona quando dall’altra parte si continuano ad avallare iniziative che sottraggono territorio al fiume, come la Pedemontana? Con una mano si fa e con l’altra si disfa…”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Luglio 2011
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