Blitz nel negozio di animali, sigilli al “Piccolo Zoo”

Secondo la Procura e la Guardia Forestale i cani erano troppo piccoli per essere svezzati ed erano tenuti in condizioni non idonee. Già un anno fa furono sequestrati 60 cuccioli provenienti dall'Est


Blitz questa mattina, giovedì 18 agosto, all’alba da parte degli uomini della Guardia Forestale all’interno del negozio di animali "Piccolo Zoo" di Gorla Maggiore. Gli agenti hanno sequestrato l’intero negozio e il piano cantina dove hanno trovato ammassati e in condizioni non idonee decine di cuccioli di cane pronti per essere venduti, la maggior parte di loro svezzati ben prima dei tre mesi necessari secondo la legge. Lo stesso negozio ha già a suo carico una denuncia dell’anno scorso quando fu effettuato un sequestro preventivo di 60 cuccioli non svezzati provenienti dai paesi dell’est Europa dove questo tipo di mercato, illegale in Italia, è particolarmente fiorente. In quell’occasione l’analisi dei denti dei piccoli a 4 zampe aveva rivelato la loro età non idonea all’allontanamento dalla madre. Il risultato, in questi casi, è l’aumento vertiginoso della mortalità delle bestiole che si ammalano di gastroenterite o altre patologie. Al di sotto della soglia dei tre mesi, infatti, anche i vaccini non producono gli effetti sperati.

Questa volta il sequestro del negozio è scaturito dalla denuncia di una donna che aveva acquistato un cucciolo nel negozio di Gorla Maggiore, morto pochi giorni dopo. Subito sono scattate le indagini della Procura della Repubblica, con l’aliquota reati ambientali guidata da Davide Corbella, in collaborazione con la Guardia Forestale che ha eseguito l’ordinanza di sequestro. I cuccioli sequestrati venivano tenuti in locali non idonei (i proprietari avrebbero ottenuto la licenza dichiarando il falso); alcuni di loro, inoltre, venivano tenuti in scatole di plastica dentro le quali saltavano uno addosso all’altro, piangendo, per aumentare nella clientela il senso di pietà e facilitarne la vendita. La tratta dei cuccioli dall’Est Europa è sempre più diffusa tra i commercianti di animali domestici e sono state diverse le segnalazioni pervenute alle guardie zoofile in queste settimane.

La legge prevede, per reati come la tratta e il maltrattamento, sanzioni penali e amministrative ma spesso questo tipo di reati viene punito con decreti penali. Si tratta di multe, anche piuttosto salate, che però non vengono quasi mai pagate a causa della prescrizione che sopraggiunge quando queste pratiche giungono nelle cancellerie dei tribunali dove, giudicate non urgenti, si ammassano e si arenano per anni prima di essere trattate.

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Pubblicato il 18 Agosto 2011
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