Il “sindaco buono” trova finalmente il suo stadio

L’anonimo stadio di atletica di Sacconago da sabato 10 settembre ha trovato un nome, quello di Angelo Borri. Un’intitolazione che si inserisce nel percorso “pietre vive” fortemente voluto dall’amministrazione, per intitolare a personaggi di spicco della città i luoghi simbolo di Busto. Dopo la piazzetta del Tempio Civico a Angioletto Castiglioni, il palazzo dello Sport a Ernesto Chierichetti, la palestra a Bruno Bisterzo, la sala lettura della biblioteca a Oriana Fallaci e la sala ragazzi a Peppino Impastato, al “sindaco buono”, che ha governato la città dal 1979 al 1985, è stato “affidato” lo stadio e la via che conduce a questo.

Come spiegato dal sindaco, Gigi Farioli, lo stadio di atletica non è stato scelto a caso. «Angelo Borri è stato un uomo della società civile che ha vissuto intensamente avendo sempre presenti i valori più importanti» che oggi più che mai «servono non solo nella società ma anche nello sport». E così «anche se abbiamo rinviato più volte per trovare il posto adatto» finalmente è stato trovato nella struttura d’eccellenza dello sport cittadino. Il sindaco si lascia sfuggire anche la storia di come ha deciso di intitolare lo stadio al suo celebre predecessore. «Prima delle elezioni -racconta Farioli- avevo deciso che questo sarebbe stato il posto ideale e che se fossi stato rieletto avrei portato a termine il percorso, e così ho fatto».

Accanto a lui molte personalità hanno partecipato alla celebrazione. Da membri dell’amministrazione e di Agesp fino a sportivi come Ivano Brugnetti o insegnanti come Antonella Rabolini (autrice con i suoi studenti del libro di educazione civica “tutta mia la città”).
«Magari molte delle persone che passeranno di qui -ha aggiunto un emozionato Gian Pietro Rossi- si chiederanno “chi è Angelo Borri”» e per rispondere alla domanda al sindaco emerito della città bastano solo tre aggettivi «onesto, fedele, leale».