L’invasione dei Celti tra musica e archeologia

Il festival Bustofolk festeggia il suo decimo compleanno con un'edizione ricca di novità: la nuova sede al Museo del Tessile, ma anche mostre, visite guidate e corsi di danza

Le note dell’arpa suonata da Rossana Monico si diffondono sulla terrazza di Villa Tovaglieri, nuova e scenografica cornice che l’amministrazione comunale ha scelto per presentare l’edizione 2011 di Bustofolk, in programma da domenica 18 a domenica 25 settembre: il festival interceltico organizzato dall’accademia di danze irlandesi Gens d’Ys è arrivato al suo decimo compleanno, e nel corso delle stagioni ha ospitato 500 artisti, 84 gruppi e 150.000 musicali, ma quest’anno assume un respiro e una valenza del tutto inediti. Tante, infatti, sono le novità previste dall’organizzazione, a cominciare dalla sede: il festival, per la prima volta, si sposterà da piazza San Giovanni per trovare "casa" al Museo del Tessile di via Volta. Contestualmente, la rassegna si apre anche a una prospettiva più storica e culturale, ospitando mostre, laboratori didattici, conferenze e cineforum, e organizzando una serie di visite guidate ai luoghi della provincia di Varese in cui le popolazioni celtiche hanno lasciato le tracce più rilevanti.

Il Comune di Busto Arsizio, per il quale è intervenuto alla presentazione l’assessore Mario Crespi, ha finanziato la manifestazione insieme alla Regione Lombardia e alla Provincia di Varese. Per quest’ultima ha parlato il vicepresidente della Commissione Cultura, Matteo Bianchi: "Nonostante il momento nefasto per gli enti locali, non perdiamo di vista la cultura, e riteniamo importante questo evento perché va a rimarcare l’identità del nostro territorio, un tema che spesso viene affrontato con superficialità". Non è mancata neppure una battuta a sfondo politico: "Solo con un’Europa conscia della sua identità territoriale – ha detto Bianchi – potremo affrontare il futuro con fiducia e serenità".
"Il senso del nostro festival – ha spiegato Umberto Crespi per l’accademia Gens d’Ys – è avvicinare le culture del Nord Europa alle nostre tradizioni locali, e mostrare che non sono poi così diverse". Eloquente in questo senso il programma musicale: in cartellone ci sono oltre 100 artisti da tutti i paesi del mondo, e gli incontri tra regioni diverse sono all’ordine del giorno. Imperdibile quello tra il complesso bretone Eostiged Ar Mene e la Bergem Baghet, un gruppo di appassionati della cornamusa bergamasca, anche se la vera "stella" del Bustofolk resta l’asturiano Hevia, salito ai vertici delle classifiche mondiali nel 1998 con il disco "No man’s land".

Al di là della musica, c’è molto altro nel fittissimo programma del festival: ampio spazio è riservato alla danza, con le serate di ballo ma anche con i corsi gratuiti che coinvolgeranno per tutta la settimana oltre 1000 studenti dei licei cittadini (Artistico, Classico e Scientifico), chiamati poi a mettere in pratica le loro nuove abilità nella grande festa mattutina di sabato 24 settembre. Chi visiterà il "villaggio celtico" del Museo del Tessile potrà poi usufruire di un ristorante aperto tutte le sere e di un kindergarten per bambini, oppure partecipare (su prenotazione) ai più disparati laboratori didattici che insegneranno tra l’altro a coniare monete, a forgiare ceramiche e persino a cucire la propria tunica personale. Altra novità della nuova edizione è il cineforum curato da Paolo Gulisano, interamente a tema irlandese: nel corso della rassegna saranno proiettati i film "Il vento che accarezza l’erba", "Ballando a Lughnasa" e "Bloody Sunday".

Infine la storia, vera colonna portante della manifestazione, tanto da meritarsi la speciale sezione "Archeofolk": gli archeologi Cristiano Brandolini ed Elena Percivaldi hanno predisposto, tra l’altro, una mostra dedicata ai Celti con riproduzioni di oggetti storici da tutta Europa, pannelli illustrativi e un excursus sul mito del cinghiale, assurto a vero e proprio oggetto di culto nella tradizione celtica. L’esposizione sarà inaugurata domenica 18 settembre alle 16 con la conferenza "Celti d’Insubria: alle origini dell’Europa". Tra le altre iniziative, previste anche le visite guidate ai musei e ai siti archeologici del circuito SIMArch: Arsago Seprio, Castelseprio, Angera e Golasecca.

Il programma completo del festival è disponibile sul sito ufficiale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Settembre 2011
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