Il giudice reintegra il fannullone e Agesp protesta
Il lavoratore era stato licenziato insieme ad altri due perchè sorpresi a giocare a carte in orario di lavoro. La presidente Reguzzoni: "Come faccio a spiegare agli altri dipendenti che non si può licenziare chi gioca a carte"
Giocavano a carte invece che lavorare, Agesp Servizi li licenzia e il tribunale ne fa riassumere uno. Il secondo, insieme ad un terzo operaio anch’egli licenziato, potrebbero essere riassunti a breve e Paola Reguzzoni, presidente della società, protesta contro la decisione del giudice che ha deciso il reintegro: «Rispetto la sentenza ma non la condivido – spiega – soprattutto in un periodo come questo un dipendente pubblico dovrebbe essere grato della sicurezza del proprio posto di lavoro e dovrebbe sentirsi maggiormente responsabile delle proprie attività in quanto il suo stipendio, così come il mio, è determinato dal sacrificio di 35 mila famiglie che pagano regolarmente le tasse» – si sfoga la Reguzzoni in una conferenza stampa convocata proprio per questo motivo.
La meraviglia per la decisione del giudice arriva dopo che il dipendente in questione aveva ricevuto sei richiami e una sanzione prima di essere lasciato a casa: «Credo che i dipendenti che lavorano per questa azienda oggi non abbiano festeggiato la decisione presa dal tribunale – ha detto ancora la Reguzzoni – anche perchè questo potrebbe spingere i fannulloni a fare ancora meno».
Paola Reguzzoni, poi, smette i panni della presidente e indossa quelli del politico (fa parte della Lega Nord) chiedendo a tutte le forze politiche di destra e di sinistra, alle forze sindacali, a lavoratori pubblici che lavorano davvero e sono stufi di essere identificati come lazzaroni tout court di unirsi in una protesta civile nel caso in cui anche gli altri due lavoratori vengano reintegrati alla prossima udienza del 2 dicembre: «Intanto – conlude – dovrò spiegare ai 120 dipendenti della società che se gicoano a carte non li posso licenziare, chiedo al sistema di spiegarmi come fare».
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