Tra i libri mi sento a casa

Nella libreria Boragno parte la proposta di personal shopper. Per un mese con The Social Bookshop. Face the Book, Book the Face si potrà prenotare un proprio trainer per la cultura

boragno“Il libro per sua natura è un bene, e non solo una merce. Un luogo pieno di libri può far sentire "a casa" così come "loro si, io no" o generare una sorta di inquietudine…”
Francesca Boragno, anima da sempre della omonima libreria, non ci sta a vedere il declino a cui sono sottoposte le realtà indipendenti. La sua galleria è una fucina di proposte e gestisce centinaia di iniziative sia nel proprio spazio che in quelli pubblici (un esempio sono le rassegne bustocche e gallaratesi dedicate al libro).
Per questo Natale si è inventata una proposta originale e simpatica che sta facendo il giro d’Italia. Parafrasando Facebook, come scrive Paolo che si è subito offerto di diventar protagonista della proposta, si da il via a “una campagna di comunicazione che vuole andare al di là della proposta di personal shopper per il periodo natalizio – Boragno the Social Bookshop. Face the Book, Book the Face – si propone di suggerire un’idea di spazio culturale caldo, accogliente, disponibile (differente da altri non-luoghi dell’offerta libraria)”.
Ne parliamo direttamente con Francesca.
Un’idea la vostra che rimette al centro il libro e il libraio. Un valorizzazione del vostro lavoro. Era proprio necessario questo?
«Il compito del libraio è quello di stare in mezzo, di veicolare cultura, riuscire oggi tra la giungla dei titoli a capire ciò che è utile trattenere o rilasciare. Ciò per rendere più facile una scelta autonoma. Purtroppo questo lavoro svolto dai librai indipendenti viene inficiato dalle librerie di catena oramai "editoriali" che cercano di adeguare la scelta di titoli appiattendo commercialmente la proposta /(che deve funzionare in 100 librerie e più) utilizzando promozioni da grande distribuzione e vendendo sempre lo sconto».
 
boragnoUn’idea che invece di valorizzare il prodotto sembra pensare solo a far cassa. Del resto in Italia si legge davvero poco e non pensa si dovrebbe partire da questo dato per rilanciare il libro?
«Questa è la linea seguita negli ultimi 15 anni. Gli editori non si sono preoccupati di creare nessuna politica di didattica alla lettura. (Dobbiamo risalire agli anni ‘60 con Einaudi "Calvino"). Con l’approvazione della legge "Levi" entrata in vigore il 1 settembre lo sconto è stato limitato al 15% sia nella grande distribuzione che per le vendite on line.Tutto ciò per non creare sperequazione tra i soggetti. IBS e grande distribuzione ne hanno risentito nel mese di settembre e così il direttore RCS (ex Mondadori) ha avuto la pensata di aggirare l’ostacolo approfittando della possibilità prevista dalla nuova legge (generalmente utilizzata per i tascabili o per collane di libri usciti da tempo) applicandola alle novità facendo perdere di valore la legge appena approvata. Einaudi ha seguito con il nuovo di Murakami…»
 
E i librai cosa hanno fatto?
«I librai indipendenti hanno reagito e si sono mossi. La stampa nazionale ne ha parlato (Repubblica ad esempio ha seguito il convegno a Sassari). Hanno aderito alcuni importanti autori. RCS avvertendo questi malumori non ha potenziato con Il corriere della sera gli sconti e quindi è stato una specie di autogol… In buona sostanza tutta questa confusione intorno ad un "bene" non aiuta la cultura. Penso che i libri in lingua italiana potrebbero costare di meno in partenza. In Germania moltissimi instant book escono direttamente nei tascabili. Tutto questo per evitare di inventarsi campagne continue che iniziano con Feltrinelli a gennaio e si concludono con i tagli prezzo (50%) a fine anno.(vedi Skira).
 
La vostra libreria è luogo di incontro e di proposte a diversi livelli. Molti autori locali, ma soprattutto nazionali e in più gruppi di lettura e altro. Ora questa idea del personal shopper…
«Il personal shopper nasce proprio dalla volontà di valorizzare il libro e la figura del libraio. Il gioco intrigante di parole Face the book e Book the face evidenzia il tentativo di metterci alla prova (tutto il nostro team) che legge (tutti insieme tanto e diversificato) per evidenziare proposte diverse dalle classifiche imperanti per vendere qualità e guadagnare tutti tempo che sembra manchi a tutti».
 
Buona fortuna allora… suggerimenti su due piedi?
«Penso a due letture sul libraio e sulla libreria:  Regis se Sa’ Moreira, “Il libraio”, Aisara editrice e Laurence Cossè, “La libreria del buon romanzo”, e/o ed.»

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 15 Novembre 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.