Rifiuti, impossibile la discarica zero ma il riciclo conviene

Il convegno tenutosi nell'ateneo castellanzese ha ribadito l'importanza del riutilizzo dei rifiuti e il loro valore economico e ambientale. Gaffe del rappresentante di Busto alla tavola rotonda: "Nuovo inceneritore a Busto", poi si corregge

Come trasformare il rifiuto in valore e, soprattutto, come arrivare all’obiettivo di chiudere le discariche? Sono queste le due domande principali della tavola rotonda organizzata da Liuc ieri sera, martedì, alla presenza di imprenditori del settore riciclo, studenti e sindaci della zona. L’incontro, articolato in due fasi, è stato incentrato nella prima parte sulla situazione del riciclo a livello nazionale grazie alla presenza del direttore del Conai (consorzio nazionale imballaggi) Walter Facciotto, di Giuseppe Rossi del consorzio recupero della plastica (Corepla) e di Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente.

Facciotto ha presentato dati confortanti sul recupero degli imballaggi che rappresentano il 4% dei rifiuti urbani prodotti in Italia dove la produzione ha raggiunto i 170 milioni di tonnellate dei quali l’80% sono considerati speciali e solo il 19% urbani . Di questo 19% solo il 4% sono imballaggi: «Il Conai trasforma il rifiuto in valore – ha detto Facciotto – il Conai stringe accordi quinquennali con le amministrazioni locali su base volontariae garantisce il riciclo degli imballaggi.I dati ci dicono che 3 imballaggi su 4 vengono tolti dalle discariche e sono reimmessi nel ciclo produttivo. Il risultato ambientale, al netto dei costi è positivo mentre quello economico è positivo di 9,3 mld di euro». Facciotto poi risponde anche al secondo quesito contenuto nel titolo dell’incontro:
«Arrivare alla Discarica zero è impossibile ma ci si puo avvicinare».

Interessante anche l’intervento di Giuseppe Rossi di Corepla che ha parlato di come la plastica raccolta venga riutilizzata per produrre calore ed energia: «La produzione di calore funziona bene nelle regioni del nord-Italia sia perchè ci sono impianti adatti, sia perchè c’è bisogno di calore. Al sud questa esigenza viene meno per un discorso climatico». Rossi ha anche sottolineato che non tutta la plastica può essere raccolta e differenziata: «A volte è dannoso per l’ambiente andare a recuperare la plastica – sottolinea Rossi – e l’obiettivo massimo che si può raggiungere è dell’85%». Rossi attribuisce anche ai cittadini 15-20 mila tonnellate di plastica non riciclabile che finisce comunque nella raccolta. I dati 2011 sul riciclo sono confortanti: sono648 mila le tonnellate di plastica trattate dal consorzio, un dato sempre in crescita seppure i consumi siano in diminuzione dall’inizio della crisi nel 2008: «A conferma che nuove zone d’Italia, soprattutto al sud, si stanno impegnando nella raccolta differenziata». Ogni anno il consorzio vende all’asta alle imprese che si occupano di materie plastiche, 300 mila tonnellate di materiale che avrà una nuova vita. Un’altra parte della plastica raccolta finisce, invece, nei termovalorizzatori e nei cementifici che la usano come materiale combustibile. Questi ultimi, in Italia, vengono pagati per ritirare questo materiale che, in realtà, avrebbe un valore superiore a quello dei combustibili fossili

Di Simine di Legambiente ha confermato la tesi dell’impossibilità della teoria “discarica zero” ma ha anche sottolineato che la Lombardia ci è molto vicina: «In Lombardia vengono prodotti 5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 22 milioni rifiuti speciali. La Regione ha approvato un atto d’indirizzo molto interessante sul tema del riciclo e tra questi obiettivi c’è quello di conferire in discarica solo il 3% dei rifiuti urbani». Di Simine ha anche spezzato una lancia a favore degli inceneritori: «A volte c’è una preoccupazione eccessiva rispetto ai danni che provocano» .

La tavola rotonda tra i sindaci di Legnano, Castellanza, Gallarate e Busto Arsizio ha, invece, regalato poche sorprese, a parte la gaffe del rappresentante di Busto Arsizio in sostituzione del sindaco Farioli quando ha annunciato la costruzione di un nuovo inceneritore tra Busto e Gallarate: «Volevo dire un centro di compostaggio – si è poi ripreso Andrea Trapani – nessun nuovo inceneritore», dopo la richiesta di chiarimenti da parte di Inzaghi. Il sindaco di Gallarate Guenzani ha confermato l’esistenza del progetto, anche se ancora lontano dall’esecuzione, mentre Vitali (Legnano) e Farisoglio (Castellanza) hanno ribadito la loro contrarietà alla nuova convenzione del Comune di Busto Arsizio con Accam per l’inceneritore di Borsano soprattutto per quanto riguarda la cessione dei dirittti di superficie ma anche per quanto riguarda il costoso e ambizioso piano di revamping da oltre 40 milioni di euro: «Le nostre quote di partecipazione – hanno detto – non sono garantite».

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Pubblicato il 16 Novembre 2011
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