“Mi si è ristretto l’affetto”, i premiati
I premi per il concorso artistico letterario assegnati a persone detenute nelle carceri della Lombardia
Nella prestigiosa Villa Recalcati e in un’atmosfera calda ed accogliente, si è svolta la serata di premiazione del Concorso Letterario/Artistico “Mi si è ristretto l’affetto… storie di sentimenti tra le sbarre…”, indetto dalla Casa Circondariale di Varese, Auser Varese e il Consorzio Sol.Co. Varese e che ha coinvolto, dal maggio scorso, una quarantina di detenuti provenienti dai dieci Istituti Penitenziari della Lombardia.
Molte le persone presenti in sala e gravitanti intorno al carcere, dai cooperatori ai rappresentanti del Terzo Settore e delle Istituzioni territoriali e ai volontari, ma anche cittadini interessati al tema del concorso e alla scrittura.
Ognuno di loro ha trovato il modo giusto per valorizzare l’iniziativa. Parole non di circostanza ma di grande riconoscimento alla rete del sistema gravitante intorno al carcere e che propone iniziative di contenuto che possono sfociare anche in eventi pubblici, quali il concorso: sottolineata quindi l’importanza di creare dei punti di contatto tra il gli istituti carcerari e il loro territorio, la possibilità di portare alla luce sentimenti ed esperienze, la capacità di proporre temi trasversali che interessano la collettività e anche l’attitudine a costruire una rete con enti e istituzioni che lavorino insieme per proporre percorsi che siano modelli di buone prassi.
I veri protagonisti sono stati però i racconti e gli elaborati artistici, e con loro i detenuti che li hanno realizzati con il loro bagaglio di esperienze, di sofferenze, di sbagli, ma anche talvolta di speranza di poter ricostruire una vita nuova e diversa. Una di loro, Loris Zanoni, che ha avuto per il suo racconto una menzione speciale, ha potuto usufruire del permesso per venire a ritirare personalmente il premio; gli altri premi sono stati consegnati ad intermediari che poi incontreranno i vincitori all’interno degli istituti.
Culminante è stato il momento della premiazione, introdotta da due interventi, quello dello scrittore bustocco Alessandro Mari sulla scrittura e quello di Margherita Giromini di Auser che ha spiegato i criteri di selezione delle opere; subito dopo, Maria Mongiello, Responsabile dell’Area Educativa della Casa Circondariale di Varese, ha dichiarato i vincitori e le motivazioni. Veramente toccante il momento in cui Marita Viola ha letto gli stralci dei racconti vincitori.
I PREMIATI
Disegni
“per aver raffigurato con particolare competenza una narrazione intessuta da immagini evocative, sottolineate da freschi elementi formali e con accordi tonali armoniosi, che conferiscono all’opera un senso meditativo.
“per l’intuizione lirica della rappresentazione del tema. Nella costruzione d’insieme dell’immagine, appena raffigurata e dal colore appena accennato, la fantasia dell’autrice rende l’atmosfera inafferrabile, dando consistenza alle emozioni e ai sentimenti”
“si apprezza il tentativo di interpretare a tutto campo la narrazione dei contenuti, attraverso una simbologia allegorica combinata con materiali che corredano la costruzione del lavoro. L’apparato composito dell’abbraccio visivo con il “suo mondo”, modellato con essenzialità, rivela una capacità riflessiva”
“per aver realizzato con immagini austere, una rappresentazione di tipo evocativo che si apre alla fantasia descrittiva di una realtà psicologica ed ambientale.
"per la particolare struttura narrativa che, sotto forma di diario a ritroso, descrive il lento scorrere delle giornate; perché in modo lieve ma efficace, racconta un percorso di risalita da uno stato d’animo depresso ad una dimensione emotiva che lo aiuta a credere nel futuro. Per il desiderio di dare e ricevere affetto che emerge con grande forza dalla narrazione”
“per l’abilità mostrata nel rispondere con precisione alla richiesta del Concorso; per aver descritto, senza retorica e con buona capacità di sintesi, una condizione dolorosa ma sopportata con dignità e spirito di matura accettazione; per la capacità di raccogliere i suoi pensieri in poche righe, riuscendo a dare all’elaborato una struttura snella e in parte poetica”
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