L’impianto Elcon non sarà un inceneritore

La società presenta le caratteristiche dell'impianto che vuole realizzare all'interno del polo chimico e torna a sottolineare che non verranno bruciati rifiuti. Il modello è l'impianto di Haifa, "città densamente abitata e a 500 metri dall'impianto"

Elcon Recycling si presenta con un comunicato stampa che spiega cosa intende fare nell’ex-polo chimico Montedison. Come già annunciato domani, mercoledì 7 marzo, i responsabili dell’azienda israeliana saranno presenti in commissione territorio per presentare il progetto che hanno in animo di realizzare nell’area del polo chimico. Qualche particolare, compresa qualche risposta alle critiche che già piovono da opposizioni e ambientalisti, emerge già in queste righe. Il resto verrà sviscerato in occasione della commissione comunale che si annuncia molto calda.

La società Elcon Recycling, di Haifa (Israele), ha individuato nell’area dell’ex polo chimico Montedison di Castellanza un sito appropriato per il trattamento e la depurazione di rifiuti liquidi industriali, tra cui rifiuti farmaceutici e altri rifiuti speciali. Il sito coprirebbe un’area di circa 8.000 mq, sede degli stabilimenti dell’ex Agrolinz Melammin Italia, all’interno dei circa 130.000 mq dell’area industriale.
In tutti gli impianti e sottosistemi dello stabilimento si è considerata l’applicazione delle "migliori tecnologie disponibili" per prevenire inquinamento ambientale, così come peraltro prescritto dalle normative europee e nazionali.

L’impianto utilizzerà la stessa tecnologia dell’impianto Elcon Recycling di Haifa, in Israele adeguata agli standard Europei. Tecnologia innovativa in quanto prevede un trattamento chimico fisico dei rifiuti analogo a quello di un impianto di depurazione, tale da ridurre in modo rilevante l’impatto ambientale del processo rispetto alle altre tecnologie disponibili per il trattamento dello stesso tipo di rifiuti. L’impianto di Haifa (città con una densità di abitanti doppia rispetto a Castellanza), si trova all’interno del perimetro cittadino, a 500 metri dall’abitato residenziale, ed è in funzione dal 2004 con soddisfazione del gestore, del mercato e della popolazione.

Alcuni organi di stampa hanno ripreso dichiarazioni di terzi in cui si indicava l’impianto Elcon come un “inceneritore”, definizione che può far presa sull’opinione pubblica ma è totalmente impropria e fuorviante. L’unica fase che utilizza un sistema di ossidazione termica è, infatti, quella relativa al trattamento finale delle arie esauste, al fine di degradare eventuali inquinanti residui, trasformandoli in anidride carbonica e ossidi di azoto. La differenza tra la tecnologia Elcon e altri metodi di smaltimento attualmente in uso sta proprio nell’assenza del trattamento termico dei rifiuti ai fini dello smaltimento (così come definito dall’articolo 2 del DLgs 133/ 2005).

Oltre alle citate emissioni in atmosfera, l’impianto produrrà fanghi essiccati, che saranno inviati a impianti di smaltimento esterno sia in Lombardia, sia al di fuori del territorio regionale. Va infine notato che tutte le acque di scarico prodotte saranno trattate da un impianto di depurazione biologica prima di essere immesse nella fognatura comunale, per migliorarne ulteriormente la qualità. In fognatura saranno immesse acque con parametri chimico biologici ben al di sotto di quelli limite previsti dalle norme. È previsto il trattamento di circa 500 tonnellate giornaliere.

La tecnologia Elcon permette costi di smaltimento sensibilmente inferiori a quelli medi di mercato per lo stesso tipo di rifiuti. Elcon Recycling aveva già ipotizzato un impianto a Casalpusterlengo. Il progetto è stato ostacolato in modo aprioristico da parte di portatori di interessi e di gruppi di cittadini. La scelta dell’azienda è stata dunque di rivederlo dal punto di vista strategico, potenziarlo ulteriormente dal punto di vista dei presidi ambientali e di presentarlo in un area che avesse caratteristiche storiche di presenza di insediamenti chimici industriali.

A regime l’impianto impiegherebbe una cinquantina di addetti, di cui circa metà operai e l’altra metà suddivisa tra tecnici, dirigenti e addetti a servizi diversi. Non è stata ancora stimata la manodopera necessaria per la fase di cantiere.  Ulteriore aspetto fondamentale del progetto saranno i rapporti con il mondo industriale locale e con l’Università. Elcon è un eccellenza tecnologica che vuole svilupparsi in stretta sinergia con il territorio e con un modello di sviluppo di mutuo vantaggio con la comunità locale.

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Pubblicato il 06 Marzo 2012
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