D’Adda (Pd): “L’associazione Vivere Meglio ha violato la convenzione”

La consigliera comunale democratica torna a chiedere risposte a sindaco e assessore alla qualità della vita in merito alla gestione del centro sociale di Sant'Anna da parte dell'associazione che si difende: "Venga a trovarci"

Erica D’Adda, consigliere comunale del Pd, nonostante l’annuncio della riapertura dei corsi e delle attività da parte dell’associazione Vivere Meglio non è convinta e torna a chiedere conto della gestione del centro sociale di Sant’Anna a sindaco e assessore alla Qualità della vita: «Chiedo spiegazioni su come sia potuto accadere che, in violazione della convenzione, vi siano già stati pernottamenti non autorizzati – chiede la consigliera democratica – più precisamente: in Comune nessuno sapeva nulla? I termini della convenzione hanno una chiarezza tale da non confondere un bambino: chi li ha interpretati all’associazione? Quali condizioni sono venute meno?».

Secondo la consigliera d’opposizione, infatti, era chiaro che l’associazione Vivere Meglio non avrebbe potuto permettere il pernottamento di persone senza tetto nella struttura datagli in gestione anche perchè  «ci si chiede se la struttura sia stata, in quel momento, rispondente alle norme igienico-sanitarie, di sicurezza e simili, previste per tale impiego; se lo sia tutt’ora; se non si ritenga che, qualora la struttura non fosse a norma – come a noi pare, conoscendola e dal fatto stesso che si chiede ora di poter contare sull’aiuto dei Lions per i pernottamenti – in che situazione di precarietà sono state accolte persone bisognose di aiuto e di una collocazione dignitosa e rispettosa della loro persona».

In buona sostanza Erica D’Adda pone un problema di norme e responsabilità. Fortunatamente non è successo nulla di particolare ma se si fosse verificato un incendio o una rissa probabilmente il problema avrebbe creato più di qualche grattacapo all’amministrazione. E proprio all’amministrazione la D’Adda chiede «perché, una volta saputo che la convenzione non era stata rispettata, si è ricorsi ad una conferenza stampa per presentare un nuovo direttivo dell’Associazione: l’amministrazione ha forse chiamato – se sì, quando e chi – i responsabili per chiedere conto del loro operato? Ha preso provvedimenti? Perché i cittadini del quartiere vengono avvisati a cose fatte e non è stata indetta una assemblea partecipata, per sentire anche le loro istanze?». Infine la consigliera chiede conto dell’organigramma associativo e delle effettive competenze del personale impiegato in situazioni che dovrebbero – conclude – dare una risposta a realtà di disagio sociale. 

L’associazione fa sapere che è disponibile ad ospitare Erica D’Adda nel centro sociale dove verranno illustrate le attività dell’associazione a favore del quartiere.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Marzo 2012
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