La storia di Marisa e Daniela: “Nostro figlio Alessandro ha 17 mesi”

Dopo 5 anni di relazione, per concepire un figlio sono dovute andare all’estero. Ma questo è solo il primo di una lunga serie di ostacoli incontrati

Marisa e Daniela si sono conosciute 5 anni fa. E si sono innamorate. La loro storia è simile a quella di molte coppie omosessuali italiane che, non potendo sposarsi o avere figli in Italia, hanno dovuto superare le frontiere per coronare il loro sogno di creare una famiglia. «La legge sulla procreazione assistita in Italia, infatti, non permette a coppie dello stesso sesso di accedervi e per questo siamo andate all’estero, a Copenaghen». La scelta di fare un figlio non è stata certo presa su due piedi. «E’ stato un percorso lungo e tormentato -commenta Daniela- per paura del mondo esterno» ma poi l’incontro con l’associazione Famiglie Arcobaleno che raccoglie le famiglie con genitori omosessuali ha fugato ogni dubbio. E così la coppia ha superato le Alpi raggiungendo la Danimarca per quello che si è rivelato «un week end bellissimo». Qualche settimana dopo il viaggio è arrivata la tanto attesa notizia: «Marisa era incinta». Oggi il piccolo Alessandro è un bel bambino di 17 mesi che corre e gioca con gli altri bimbi, integrato come un qualunque altro suo coetaneo. Infatti «anche se Busto è una città molto chiusa, noi non abbiamo problemi nel vivere la nostra quotidianità con le persone che ci conoscono». Ma la vita per una “famiglia arcobaleno” non è certo in discesa, specialmente «quando ci scontriamo con le istituzioni».
Ed è proprio il rapporto con le istituzioni a costituire uno dei più grossi coni d’ombra per queste famiglie. Elena Martignoni, responsabile lombarda delle famiglie arcobaleno, ricorda come «i nostri figli sono identici a tutti gli altri ma non per lo Stato». Ad esempio, ricorda Martignoni, «se per una qualche disgrazia la madre biologica dovesse morire, il figlio diventerebbe orfano perchè l’altra madre non è in alcun modo riconosciuta dalla legge». O ancora, «la mia compagna dovrebbe avere una delega per prendere all’asilo i nostri figli» ma per fortuna la lungimiranza degli educatori e della società supera le restrizioni delle istituzioni.
E riguardo alla recente sentenza della corte costituzionale «siamo felici, ma certo questo non cambia la nostra situazione, almeno fino a quando non sarà il parlamento a muoversi». Ma anche se il legislatore è fermo, il piccolo Alessandro non smette di muoversi. Proprio come tutti gli altri bambini.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 17 Marzo 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.