Tagli ai tribunali, Busto nella lista ma servirebbe un supertribunale

Tra le sedi tribunalizie che sarebbero eliminate risulta anche quella bustocca ma il presidente Mazzeo non sembra preoccupato: "C'è troppo lavoro per chiuderlo, più probabile l'addio a Gallarate e Saronno"

Il Ministro della Giustizia Paola Severino ha annunciato il piano di tagli per il settore giustizia specificando che questi non avverranno nei confronti del personale ma verranno chiusi molti tribunali. Tra questi viene citato anche quello di Busto Arsizio anche se non è chiaro se il taglio riguarderà le sue due sezioni staccate (ipotesi più probabile) oppure l’intera struttura di via Volturno. Se la riforma vedrà la luce, i tribunali dovranno avere un organico minimo di 28-30 magistrati, un bacino medio di 360 mila abitanti ciascuno, e un carico di lavoro abbastanza equilibrato. Ora la palla è al Consiglio superiore della magistratura e al Parlamento.

Il presidente del tribunale bustocco 

Antonino Mazzeo rimane prudente di fronte alle dichiarazioni del ministro e sottolinea che a Busto il lavoro non manca: «La mole di lavoro è superiore anche a quella che grava sul tribunale di Varese soprattutto per la presenza dell’aeroporto di Malpensa – sottolinea Mazzeo – da quello che si è capito fino ad ora qui possiamo stare tranquilli anche perchè il decreto sulla riorganizzazione prevede la chiusura delle sezioni staccate (in provincia di Varese sono Gallarate, Saronno e Luino, ndr) e dei tribunali nelle città non capoluogo, dunque Busto non è del tutto al sicuro». Per fare questo, però, «bisognerebbe realizzare una nuova struttura e creare un supertribunale da almeno 50 giudici e una procura unica da 18 magistrati – continua Mazzeo – un’ipotesi che seguirebbe il modello di Monza ma che da noi è difficile da realizzare se l’obiettivo è risparmiare». Effettivamente la struttura bustocca è stata inaugurata solo 4 anni fa e la sua chiusura farebbe a pugni con i principi ispiratori della riorganizzazione che si vuole realizzare.

Il destino sarebbe segnato, invece, per le due sedi distaccate di Busto (Gallarate e Saronno) le quali verrebbero accorpate a Busto Arsizio: «Anche questo riassorbimento non sarà facile da gestire visto che Gallarate ha un territorio di competenza molto vasto (superiore anche a Busto, ndr) e molto lavoro da sbrigare». Al momento, comunque, tutta l’attenzione è sull’eliminazione dei giudici di pace: «Per il momento il tema dei tribunali da chiudere è ancora da approfondire anche da parte del ministero – continua Mazzeo che esclude, per ora, l’accorpamento del territorio di Legnano a Busto – il decreto lo prevede in alcuni casi ma gli avvocati di Legnano hanno già espresso la loro contrarietà». In realtà l’obiettivo dei legali legnanesi è quello di mantenere la sezione staccata del tribunale di Milano nella città del Carroccio ma con i chiari di luna che ci sono sarà molto difficile mantenere in vita la struttura legnanese; a quel punto per i legnanesi l’ipotesi Busto Arsizio, molto più vicina di Milano, potrebbe tornare ad essere plausibile omogeneizzando anche la gestione di molti processi che trattano reati commessi a cavallo delle due province.

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Pubblicato il 26 Aprile 2012
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