Affreschi del ‘500 tornano alla luce nella chiesa di Sacconago

Sono rimasti coperti per secoli dopo i lavori di ampliamento del 1700. Ora un gruppo di restauratori, che lavora da anni al recupero della chiesa, li sta riportando al loro antico splendore

L’Italia è piena di tesori d’arte che, a volte, si nascondono per secoli per poi venire alla luce regalando agli occhi di chi li guarda lo stupore dei bambini. Entrare in quella che era l’anonima sacrestia della chiesa settecentesca di Sacconago dedicata ai Santi Pietro e Paolo e scoprire che dietro le pareti si nasconde la parte cinquecentesca tutta affrescata lascia a bocca aperta. Luigi Reina, Michele Barbaduomo del laboratorio di restauro San Gregorio e l’architetto Augusto Spada (foto a sin.) stanno portando avanti un lavoro di restauro che prosegue ormai da quasi dieci anni e ogni volta che mettono mano all’edificio scoprono qualcosa di sensazionale. Dopo aver scoperto un uomo del ‘500, con tanto di vestiti ancora intatti seppellito in una zona laterale della chiesa, ora stanno riportando alla luce le pareti della parte costruita nella seconda metà del ‘500 e affrescata sul finire del sedicesimo secolo da mani, per ora, sconosciute ma molto esperte.

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Un lavoro enorme e certosino che sta impegnando i restauratori del laboratorio bustocco da molto tempo per volontà del precedente parroco don Luigi, continuato con l’attuale parroco don Giulio, e sotto la supervisione molto interessata all’avvenimento della sovrintendenza per i beni ambientali e del paesaggio con l’ingegner Italo Tavolaro e la sovrintendenza dei beni artistici e storici con Isabella Marelli. «E’ incredibile quanto i sinaghini abbiano a cuore questo luogo sacro da almeno cinque secoli – racconta Michele Barbaduomo – dopo la costruzione della chiesa in epoca medievale l’hanno ampliata nel ‘500, poi ancora nel ‘700, nell’800 un nuovo ciclo di affreschi, ad inizio ‘900 ancora nuovi affreschi e negli anni 2000 questo importante restauro che sta riportando alla luce tutta la sua storia». Un lavoro che ha un costo enorme, oltre 1,5 milioni di euro in tutto, in gran parte sostenuto dalla parrocchia stessa.

La scoperta è nata da un’intuizione dell’architetto Spada che, dopo lunghe ricerche, era giunto alla conclusione che dietro alcune pareti costruite nel’700 ci fosse una parte di chiesa cinquecentesca con le fondamenta, addirittura, di una chiesa ancora più antica. Ed effettivamente era così: «Una volta abbattute le pareti e tolta la calce bianca che ricopriva buona parte degli affreschi è emerso quello che c’era sotto» – sottolinea Spada. Barbaduomo spiega anche perchè questa scoperta è importante: «Fino ad oggi non c’erano tracce di arte cinquecentesca a Busto e dintorni al di fuori della basilica di San Giovanni e della chiesa di Santa Maria – spiega il restauratore – ora sappiamo che a Sacconago ce n’è un’altra. Gli autori sono senz’altro di scuola lombarda dal tipo di raffigurazioni rappresentate». Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi e l’obiettivo è quello di aprire al pubblico la parte retrostante in modo da permettere a tutti di ammirarne le bellezze.

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Pubblicato il 04 Giugno 2012
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