La Cgil: “La Reguzzoni non può usare Agesp come se fosse sua”

Luciano Pellizzaro della Filctem critica il piano di risparmi messo in atto dalla presidente di Agesp Servizi che si ripercuoterebbe solo sui dipendenti e non sul consiglio di amministrazione: "Da mesi chiediamo un tavolo sul riordino dell'azienda"

C’è preoccupazione nel sindacato per la situazione che si sta creando nella principale azienda partecipata dal Comune di Busto Arsizio, l’Agesp. Luciano Pellizzaro, segretario della Filctem Cgil, lancia l’allarme e punta il dito contro quella che è da considerare come la principale responsabile, l’amministratore delegato Paola Reguzzoni che, secondo il sindacalista «sta scaricando i problemi di bilancio del Comune di Busto Arsizio sui lavoratori di Agesp». Pellizzaro critica fortemente la gestione di questo momento contingente nel quale l’amministrazione comunale sta affrontando problemi seri a far quadrare i conti e ha chiesto alle aziende partecipate un particolare sforzo economico per collaborare al risanamento: «Secondo Paola Reguzzoni a pagare dazio dovrebbero essere solo ed esclusivamente i lavoratori dipendenti – spiega – la proposta che ha fatto è quella di ridurre il premio di risultato, bloccare le professionalità, congelato i pagamenti sui progetti realizzati all’interno dell’azienda (legge Merloni, ndr), tagli agli straordinari e maggiore flessibilità, tagli anche ai compensi dei direttori e dei quadri, diminuzione delle indennità».

Per Pellizzaro si tratta di sacrifici tutti sulle spalle dei lavoratori mentre il consiglio di amministrazione e i relativi presidenti «hanno effettuato solo il taglio del 10% previsto dal decreto Monti mentre si potevano realizzare risparmi consistenti». Secondo il sindacalista Paola Reguzzoni «sta usando una società, che è dei cittadini, come se fosse la propria azienda, assumendo personale con criteri di favore tra la sua cerchia di amici spesso di dubbia professionalità». Inoltre Pellizzaro mette l’accento sulle numerose sedi di Agesp sparse per la città: «Alcune sono naturalmente indispensabili mentre altre, come la sede dei Molini Marzoli o la seconda sede in via Marco Polo, potrebbero essere tagliate generando risparmi nella gestione degli immobili».

Il sindacalista, infine, sottolinea su una questione importante, come verrà affrontato il riordino della società in vista dell’entrata in vigore di nuove normative in tema di acqua e gas, il secondo è anche il settore che tiene in piedi la galassia Agesp: «Chiediamo un incontro da mesi per affrontare questo tema importante ma da parte della signora Reguzzoni non c’è stata risposta – prosegue Pellizzaro – a breve andrà approvato il bilancio e presto si dovranno affrontare i nodi della gestione del gas, che andrà a gara, dell’acqua e dell’igiene urbana». Per quanto riguarda l’acqua bisognerà prima di tutto aspettare che l’Ato decida, finalmente, a chi affidare la gestione del servizio idrico integrato mentre per il gas e per l’igiene ambientale si dovranno predisporre delle gare dove non è detto che Agesp la spunti: «Insomma di fronte ad un futuro incerto – conclude Pellizzaro – non pare che l’attuale presidente e amministratore abbia le soluzioni migliori in mano».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2012
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