Un liceo di “classe A”, il più grande d’Italia

Tutto (o quasi) pronto per l'apertura del nuovo anno scolastico del liceo artistico Candiani, una struttura che si candida a diventare un modello a livello nazionale per risparmio energetico. Galli: "E' costato solo 900 euro al metro quadro"

Con tutta probabilità si tratta dell’edificio scolastico in classe A più grande d’Italia. Il nuovo liceo artistico Candiani di Busto Arsizio ha avuto un parto travagliato ma il risultato finale sgombra il campo dalle polemiche. L’edificio, che ha una superficie di oltre 7 mila metri quadri su 4 livelli ed è completato da un parco, da domani mattina (mercoledì) accoglierà i 1200 studenti del liceo artistico e coreutico che per anni si sono divisi tra quattro sedi sparse per la città. A presentarlo alla stampa, mentre gli operai sono ancora al lavoro per le rifiniture e per il posizionamento dell’arredo, sono stati il presidente della Provincia Dario Galli e il suo assessore alle strutture scolastiche Gianfranco Bottini.

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Il nuovo liceo artistico di Busto 4 di 10

«Scrivete che questa struttura, dotata di tutte le tecnologie più avanzate per il risparmio energetico, è costato solo 900 euro al metro quadro – sottolinea il presidente Galli – sfido qualsiasi altra Provincia a realizzare un’opera del genere ad un costo inferiore o uguale». E al sindaco di Busto riserva quella che definisce una battuta fatta ad un amico: «Caro Farioli, guarda cosa fa la Provincia di Varese per Busto – commenta – sei sicuro che diventare un quartiere periferico di Milano dia queste possibilità?». Una battuta che è una stoccata a due giorni dal primo di tre consigli comunali sul tema del destino della città nel riassetto delle province. 

L’assessore Bottini, insieme al titolare dell’impresa costruttrice, ha passato in rassegna le particolarità dell’edificio: «Il costo complessivo dell’opera è di 6,5 milioni di euro – spiega – comprende 13 aule, 8 tra laboratori e aule video, 8 aule di disegno,  una sala conferenze da 240 posti, una sala teatrale, 2 spazi coreutici con sala danza e il bar». Ma l’eccezionalità della struttura sta nei sistemi di riscaldamento, a pompe di calore e pannelli solari per la produzione di acqua calda che coprono l’intero fabbisogno sia per il nuovo edificio che per parte del vecchio, serramenti di ultima generazione, coibentazione delle pareti spessa 10 cm, impianto di pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica, vetri ad altissima resa con gas argon, utilizzo di materiali ecocompatibili, impianto di illuminazione domotica che si regola in base alla quantità di luce esterna che entra dalle ampie vetrate.

Insomma un vero e proprio gioiello di architettura che va ad inserirsi in un contesto provinciale che Bottini definisce «di alto livello in tutto il territorio ma che nei nuovi edifici abbiamo voluto spingere al massimo». Gli operai stanno compiendo l’ultimo grande sforzo per far trovare agli studenti, domattina, una scuola perfetta dopo anni di grandi sofferenze e difficoltà logistiche. Alle 19 si svolgerà anche una cerimonia di inaugurazione e l’edificio sarà aperto alla cittadinanza che potrà visitarlo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Settembre 2012
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