L’ombra della ‘ndrangheta tra Arese e Sacconago

Per 4 mesi la Cargolog ha movimentato Fiat Panda dallo scalo a sud-ovest di Busto Arsizio e ora Slai Cobas denuncia che socio al 50% della società di logistica era Carmine Cambareri, arrestato a marzo in un'operazione contro il clan Facchineri

L’ombra della ‘ndrangheta si allunga sull’area Alfa Romeo di Arese e anche sul terminal merci di Sacconago. Trait d’union tra queste due realtà, apparentemente lontane, è la figura di Carmine Cambareri, amministratore delegato della Cargorent e socio al 50% della Cargolog. Cambareri è stato arrestato, insieme ad altre 23 persone, nell’ambito dell’inchiesta contro il clan calabrese dei Facchineri, operante a Milano, lo scorso 1 marzo nell’operazione Black Hawk che aveva marginalmente sfiorato anche il territorio del Basso Varesotto. L’imprenditore, secondo quanto emerge da alcune intercettazioni, sembra svolgere il ruolo di "prestanome" del clan Facchineri data la tendenza da parte di Vincenzo Facchineri ad intervenire personalmente quando un’auto data a noleggio non rientrava nei termini stabiliti oppure non ne veniva pagato il corrispettivo. 

L’indagine denominata Black Hawk conclusa nel marzo scorso da Procura di Milano e Gico della Guardia di Finanza ha messo in luce il riciclaggio di denaro sporco contornato di usura ed estorsione. «Prendo una denuncia per estorsione io perché vado e lo massacro…», minaccia il boss Vincenzo Facchineri in un’intercettazione del 10 settembre 2008 a proposito della CargoRent, altra società condotta da Cambareri: «Io stasera vado alla casa e scasso a tutti e due, prima spacco il figlio e poi spacco il padre e poi vediamo come esce la macchina dopo due minuti». L’obiettivo è un cliente che tarda a restituire l’auto presa a noleggio dalla società di Cambareri, che secondo il Gico era controllata dai due cugini che per il fisco sono poco più che nullatenenti. Un altro imprenditore che cerca di sottrarre quattro Fiat Punto alla Cargo Rent, Alberto Schiavone, racconta agli investigatori un vero e proprio sequestro di persona, di essere stato prelevato sotto casa da Facchineri per rimanere “sequestrato due giorni” nel quartiere milanese di Baggio, “chiuso in un garage e riempito di botte”. Infine tutta la famiglia Facchineri utilizza le auto della Cargorent e lo stesso capo famiglia, come si evince dalle intercettazioni, prende parte attiva all’andamento degli affari andando di persona a ritirare le auto a noleggio, con le buone o con le cattive.

Questo per quanto riguarda la Cargorent di cui Cambareri figura come amministratore delegato. L’imprenditore risulta anche socio al 50% della Cargolog che si occupa di trasportare automobili, per conto della Fiat, dai siti di produzione al nord-Italia e all’estero. La società aveva una sede in via Concordia ad Assago, nello stesso luogo dove ha sede la Cargorent, e oltre ad utilizzare alcuni spazi nall’interno dell’Alfa Romeo di Arese ha utilizzato per 4 mesi (aprile-luglio 2012) lo scalo merci di Sacconago, ottenuto in concessione da Hupac. Naturalmente su questa società non emergono inchieste ma il sindacato Slai Cobas, con in testa il suo rappresentante Corrado Delle Donne, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica del tribunale di Milano: «Abbiamo verificato tramite delle semplici visure camerali che Cambareri è presente in entrambe le società – spiega. E continua -. Da oltre 19 mesi 70 operai Alfa Romeo sono in presidio alla portineria Sud Ovest dell’Alfa. Al loro posto sono stati messi lavoratori precari e senza diritti. Sono senza stipendio e senza nessun ammortizzatore sociale. Molte volte hanno anche fatto presidi davanti alla Cargolog e ad Arese Automotive ed hanno chiesto lavoro per loro, i cassintegrati Fiat e i giovani della zona. All’Alfa di Arese c’è forse solo posto per mafia e ‘ndrangheta?»

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Pubblicato il 03 Ottobre 2012
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