Il rifugio per senza tetto non è mai stato così vicino

Dopo il primo sopralluogo nell'area che potrebbe ospitare il dormitorio per i senza dimora inizia a diffondersi un cauto ottimismo sull'esito della vicenda. Ma il tempo stringe e una soluzione alternativa non c'è.

Ci sono timidi sorrisi sui volti di chi ha visitato l’interno della struttura che potrebbe ospitare i senza tetto della città per l’ormai imminente stagione fredda. Il tetto sopra la testa della ventina di clochard bustocchi dovrebbe arrivare da un vecchio ufficio delle Ferrovie che si trova di fianco all’ingresso dell’ex scalo Hupac. Si tratta di una superficie di poco meno di 80 metri quadri suddivisa in tre locali, un atrio e due bagni e che risulta in ottime condizioni . «Bisognerà semplicemente pulire e sgomberare dai vecchi documenti e attrezzature -commenta a caldo il presidente della commissione Servizi Sociali, Mario Cislaghi- ma per il resto la struttura è va benissimo».
Ma anche se i locali non necessitano di grossi interventi rimane ancora tutta in salita la strada che porterà all’attivazione del rifugio per senza tetto. Prima di tutto c’è FS Holding, la società che possiede il locale, che non è intenzionata a cederlo in comodato d’uso ma solamente attraverso un contratto d’affitto la cui cifra dovrà essere concordata con l’amministrazione. «Potrete farci tutti i lavori che vorrete qui dentro», spiega il rappresentante delle Ferrovie dello Stato «ma senza alcun onere per FS» che non è intenzionata a “scontare” dall’importo dell’affitto i lavori che verranno effettuati. E di lavori da fare ce ne saranno. Infatti, anche se la struttura si presenta in ottime condizioni, bisognerà affrontare la questione dell’ingresso all’area. «Il dormitorio dovrà essere reso autonomo dal resto della stazione -spiega Cislaghi- e per questo sarà necessario creare un varco nel muro lungo la via» e recintare la zona fino all’ingresso già presente. «Ma potremmo anche sfruttare la vecchia pesa pubblica», continua il presidente della commissione, convinto del fatto che comunque «si tratterà di lavori di piccola entità».
Sia i membri della rete Vo.La.Re che i rappresentanti dei Lions (che stanzieranno i soldi perl’intervento) sono soddisfatti della direzione che sta prendendo la vicenda, arenata da molti mesi tra le maglie della burocrazia, ma il timore è che non si riesca a preparare la struttura per l’inverno.

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Dentro il futuro dormitorio 4 di 20
L’amministrazione e le Ferrovie dovranno prima di tutto trovare un accordo e firmare un contratto e solo da quel momento potranno partire i lavori all’interno dell’area e le organizzazioni della rete Vo.La.Re potranno organizzarsi per gestire il dormitorio. E tutto questo nel giro di un mese, prima cioè che arrivi il gelo. Non ci sono infatti “piani B” per affrontare il problema dal momento che le ferrovie non intendono in alcun modo rimettere a disposizione la sala d’aspetto della stazione che negli anni scorsi è stata l’unica ancora di salvezza per chi una casa non ha.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Novembre 2012
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