L’Ecomuseo della Valle Olona si farà. “Chi ci crede si unisca”

Il progetto, congelato da 3 anni, è pronto a ripartire. “Impareremo dagli errori del passato perchè la Valle Olona ha bisogno di questa opportunità”, spiegano gli organizzatori che lanciano anche il primo incontro per sabato 15 dicembre.

Un museo che unisca da Castellanza a Lozza, che comprenda i castelli lungo la valle, le rovine di Castelseprio, le fabbriche abbandonate, e la diversità della vegetazione. Tutto questo è l’Ecomuseo che presto potrebbe unire l’intera Valle Olona. «Non si tratta di un museo vero e proprio ma di un tentativo di rimettere insieme tutte le bellezze, opportunità e ricchezze della Valle» spiegano Michele Palazzo, da sempre “padre” dell’iniziativa e Giuseppe Goglio, responsabile del portale ValleOlona.com. La proposta dell’Ecomuseo non è certo nuova ma «il progetto è stato archiviato troppo in fretta ed è il momento che riparta», commenta Michele Palazzo, già pronto a rilanciare l’iniziativa «partendo da dove abbiamo interrotto e facendo tesoro dell’esperienza».
«Siamo convinti che il primo passo da fare sia quello di far emergere i tesori della valle, sia materiali (come chiese, musei o reperti storici) che immateriali nel senso di tradizioni o sagre» e proprio per questo «lanceremo un censimento per capire quello che i paesi lungo l’Olona offrono». E’ proprio da qui che si partirà: scoprire e valorizzare quello che già c’è. «In questo modo supereremo i problemi legati a finanziamenti e raccolta fondi» continua Goglio spiegando che, per esempio, «si potrebbe partire da semplici cartelli con indicazione delle bellezze da vedere lungo l’asse della pista ciclabile, che sarà inevitabilmente la spina dorsale dell’Ecomuseo».
La necessità di una struttura di questo tipo «è evidente dalle tantissime persone che tutti i giorni fanno sport lungo la pista ciclabile» che spesso «non sanno nulla delle bellezze che attraversano» e andrà avanti parallelamente ai progetti di qualificazione del fiume. «Abbiamo già ricevuto qualche assicurazione del fatto che nei prossimi mesi inizierà anche la pulizia delle sponde e sopratutto il censimento degli scarichi lungo il fiume» con la chiusura forzata di quelli abusivi. Se tutto procederà come deve «tra un paio d’anni avremo l’Ecomuseo perfettamente funzionante in un contesto del tutto nuovo per la valle».
Non c’è tempo da perdere però. Per accedere ai bandi per i finanziamenti regionali o europei, infatti, «è necessario che l’Associazione sia fondata da almeno 18 mesi» spiega Michele Palazzo che proprio per questo ha indetto «la prima tavola rotonda per sabato 15 dicembre» presso la sede del Piccolo Mondo Antico di via Giusti 14 a Castellanza. Si inizierà così a parlare della costruzione del comitato direttivo con la speranza di «avere almeno un rappresentante per ogni comune della valle» anche non legato alle istituzioni «ma con la voglia di mettere in gioco le proprie competenze per questo progetto». Affinché l’operazione vada in porto è necessario «lasciare da parte i campanilismi e gli interessi di parte» per sostenere un progetto che «potrà avere interessanti risvolti di rilancio delle nostre zone». E se qualche comune non volesse partecipare all’iniziativa «pazienza, non sarà certo questo a fermarci».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2012
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