Consiglio comunale, i Cinque Ponti fanno ancora discutere

Lunga discussione finale sulle passerelle ciclopedonali prima della definitiva approvazione della relativa variante di PRG

Nella serata di lunedì 12 settembre si è riunito il Consiglio Comunale di Busto Arsizio, riprendendo l’attività dopo la pausa estiva. Elemento saliente della discussione ancora una volta la questione dei Cinque Ponti, con le passerelle ciclopedonali introdotte nel progetto originario al posto dei tunnel prese di mira dal consigliere leghista di maggioranza Franco Girola. Dopo lunga discussione la relativa delibera che disponeva una variante di PRG ad hoc ha ricevuto la definitiva approvazione, con il voto contrario dell’opposizoone di centrosinistra e dello stesso Girola, per nulla convinto.

L’assemblea ha inoltre approvato una risoluzione a firma del consigliere della Margherita Alessandro Berteotti, nella quale si invita la Giunta a premere su Agesp Trasporti per una radicale revisione del servizio dei pullmann cittadini in materia di orari e percorsi, armonizzandoli con quelli dei treni FS ed FNM. Bocciate invece proposte di risoluzione di Grandi (Progressisti) , che chiedeva la rimozione del responsabile di Agesp Trasporti, e di Corrado (Rifondazione Comunista) in materia di bonifica dell’amianto.

La discussione finale sulle passerelle è giunta un po’ a sorpresa, dal momento che il voto sembrava scontato. Girola ha attaccato senza giri di parole il progetto dei tre ponticelli ciclopedonali per l’attraversamento dei Cinque Ponti, da lui giudicati costosi, scomodi ed antiestetici, per tacere dei tempi di realizzazione che paiono allungarsi ancora. "Sembra che la variante di PRG che oggi votiamo, con la sostituazione dei tunnel con passerelle, sia stata suggerita da un fantomatico comitato spontaneo dei cittadini" ha ironizzato il consigliere. "Le opere proposte sono di uno squallore degno della peggiore periferia metropolitana, oltre a costare nel complesso, incluse le mitigazioni ambientali, qualcosa come tre milioni e mezzo di euro (per oltre metà versati da ANAS, ndr). Come saliranno le donne anziane con la sporta della spesa su strutture del genere? Con i tacchi, che si inflieranno nelle grate di metallo? Con scarpe da trekking? Ramponi, quando d’inverno gelerà tutto? E’ vero che nei sottopassaggi spesso circola una certa "fauna", ma con una buona illuminazione e delle telecamere si può prevenire il problema". Il sarcasmo di Girola, a suo tempo assessore alla viabilità sotto Gianfranco Tosi, ha lasciato il segno. Infatti Mario Crespi (FI) ha pubblicamente dichiarato, dopo le affermazioni di Girola, che si sarebbe astenuto, avendi dubbi "sull’opportunità e idoneità della relaizzazione di una simile opera". Dai banchi della Giunta è venuto il richiamo all’ordine, dapprima con l’assessore Bottini – "l’opera va conclusa secondo le decisioni già prese" – poi con il Sindaco Rosa, lesto a ricordare che si votava una variante di piano regolatore generale, e non il progetto delle passerelle, già approvato a suo tempo. "I tunnel, inoltre, avrebbero comportato pendenze altrettanto scomode delle passerelle" ha dichiarato Rosa. Al voto, come detto sopra, solo Girola (contrario) e Crespi (astenuto) si sono distinti dalla maggioranza; l’opposizione ha votato contro, ribadendo la sua contrarietà alle passerelle in termini analoghi a quelli espressi da Girola.

Sorprende che qualcuno si sia sorpreso delle cifre in ballo, quando queste erano di pubblico dominio da tempo; ma chi meno di tutti ha mandato giù il tardivo affondo di Girola sono proprio i comitati spontanei. E’ Mario Cislaghi a contrattaccare lancia in resta: "Le opinioni di Girola sono chiare, ma non può sostenere che la gente del quartere Ss. Apostoli non vuole le passerelle: ci sono state assemblee nelle quali queste sono state chieste espressamente e i tunnel rifiutati. Ci si dice poi che nessuno attraversa i Cinque Ponti a piedi o in bici? Certo, ma tutti lì vorrebbero poterlo fare, il quartiere non è certo disabitato. E poi, soprattutto, quelli da destra e da sinistra contestano, dov’erano nel 2000, quando fummo gli unici, noi dei comitati, a fare osservazioini al progetto originario?"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Settembre 2005
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