L’antifascismo spiegato ai bambini grazie ai burattini
Lo spettacolo di Ferracini e Mantani "Una storia d'Imelda" è un modo per trasmettere alle nuove generazioni l'importanza dei valori che si sono imposti dopo la fine del ventennio fascista e della Seconda Guerra Mondiale
Elis Ferracini e Maurizio Mantani hanno fatto della loro passione, il teatro dei burattini, una missione educativa ed è per questo che hanno portato in scena uno spettacolo difficile da propinare ad un pubblico di bambini ma dal quale i bambini, alla fine, escono sorridenti e con la convinzione che da una parte stanno i buoni e dall’altra i cattivoni. Lo ha detto la Storia, quella con la s maiuscola, e lo ripetono i burattini di "Una storia d’Imelda", il viaggio di tre personaggi sgangherati attraverso il fascismo e la guerra: Sandrone, Fagiolino e Mario ovvero i tre prototipi di italiano: l’antifascista, il fascista e l’ignavo, che subisce di tutto dal fascista accettandone il potere. Attraverso le loro storie si dipana la trama che finisce con una vittoria dimezzata dell’antifascismo. I bambini che hanno visto lo spettacolo al teatro Fratello Sole sabato 8 febbraio sono usciti con il sorriso e una consapevolezza in più, i genitori (grazie al libretto "Istruzioni per l’uso" che racconta numerosi fatti storici prima, durante e dopo la guerra, ndr) più consapevoli del pericolo di un ritorno dell’estremismo di destra, come documentano le cronache quotidiane in Italia e in Europa. L’interesse suscitato da questo spettacolo sta valicando i confini di Busto Arsizio e presto verrà replicato in tutta l’area.
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