Strade, ponti ed esondazioni: la cronaca della giornata

Le prime avvisaglie di quello che sarebbe successo sono arrivate con le acque Olona. Tutta la pioggia che nelle prime ore di martedì 29 luglio ha paralizzato il nord della provincia si è concentrata lungo il fiume facendo crescere il timore di esondazioni lungo tutti i paesi che si affacciano lungo il fiume. E così è stato
A Fagnano Olona (dove il centro Geofisico Prealpino ha una stazione di rilevamento) a fronte di una media di 50 centimetri di acqua l’Olona ha raggiunto il picco di 260 centimetri poco prima di mezzogiorno. Tanta, troppa acqua per gli argini del fiume che non hanno retto l’urto. La soglia di allarme in questa fascia è infatti fissata a 220 centimetri di livello e ciò ha comportato diverse esondazioni nelle fasce che corrono lungo il fiume. Tutto il fondovalle risulta ancora allagato dal momento che il livello delle acque del fiume risulta ancora abbondantemente sopra la soglia di sicurezza. L’acqua ha iniziato a ritirarsi solo dal tardo pomeriggio anche se la zona inondata rimane molto estesa e ha interessato anche tutta l’area ai piedi dei viadotti di Pedemontana 

I problemi sono defluiti verso sud con allagamenti diffusi in tutte le città. Chi oltre all’acqua ha dovuto fare i conti con il fango è stata Solbiate Olona nel tratto che corre accanto al cantiere di Pedemontana (tra via Legnano e via dei Patrioti). Qui una massiccia e costante colata di fango proveniente dell’area dei cantieri della nuova autostrada ha invaso le strade (foto a sinistra) rendendo ancora più complessi sia la circolazione che il deflusso delle acque.
A Castellanza la situazione più difficile è stata piazza Soldini (zona Liuc). Questa è infatti la zona più bassa della città e le incessanti piogge hanno causato molti problemi alla rete fognaria: i tombini sono saltati e l’intera zona è finita sott’acqua costringendo la Polizia Locale a chiudere tutta l’area. I commercianti della zona, tra l’altro, temendo una imminente esondazione del fiume, hanno anche sbarrato gli ingressi dei loro negozi. Problemi anche nella zona della Mater Domini con strade chiuse perchè allagate e qualche problema di infiltrazioni d’acqua all’interno della struttura

Anche a Leganano sono stati molti i problemi con l’Olona che ha rotto gli argini sopratutto nella zona dell’alto milanese. Qui, in particolare, è stata Coldiretti ad aver lanciato l’allarme per i danni alle stalle con moltissimi animali fermi nelle stalle invase da 70 centimetri di acqua. E in effetti l’Olona ha fatto paura per tutta la giornata. Il livello delle sue acque è rimasto abbondantemente sopra le soglie di allarme in molte località mentre la diga di Malnate, l’infrastruttura che da stamattina sta trattenendo migliaia di litri d’acqua, ha quasi raggiunto la sua capacità massima e non ha ancora iniziato a rilasciare le acque accumulate. La portata del fiume rimane comunque impressionante. Queste immagini arrivano da Marnate

Ma anche chi è ben lontano dall’Olona ha dovuto affrontare numerosi problemi. A Busto Arsizio non sono mancati i disagi con gli immancabili sottopassi di via Tasso e XX Settembre allagati per tutto il pomeriggio e numerose strade difficilmente percorribili. La zona più colpita è stata quella tra la stazione delle Ferrovie Nord e il mercato in cui le auto sono state costrette a "guadare" la strada trasformata in un fiume.
Completamente allagata anche tutta l’area di MalpensaFiere con il parcheggio "trasformato" in una piscina mentre anche due scuole hanno accusato qualche problema. Si tratta delle scuole Collodi e Pertini nelle quali i tombini dei giardini si sono intasati. L’intervento del personale di Agesp ha evitato però seri danni