“I tedeschi volevano consegnare Mussolini agli Alleati”

La prova sarebbe in alcuni documenti tuttora in mano di Aldo Icardi, allora membro della missione alleata Chrysler attiva in Valle Olona

La vicenda del bunker nazista in fondo alla Valle Olona, e che ora l’Anpi trasfomerà in museo con la collaborazione dei Comuni locali, rimanda a un fatto d’armi glorioso quale quello del 25-26 aprile che vide la Resistenza impadronirsene dopo dura battaglia, ma anche ad episodi oscuri e mai del tutto spiegati. Un episodio misterioso, che fece pensare all’Odessa, la misteriosa rete nazista che aveva protetto la latitanza dei più feroci criminali di guerra, avvenne nel 1971, secondo quanto raccontano i locali esponenti dell’Anpi. Allora alcuni cittadini tedesco-occidentali, guidati da un ex ufficiale che aveva servito in valle Olona nel 1944-1945 e in quei giorni risiedeva in un albergo di Busto Arsizio (fu identificato dalle forze dell’ordine a causa di un incidente stradale), avrebbero bucato una parete di calcestruzzo, andando evidentemente a colpo sicuro. Fu solo nel 1991, quando si iniziò rendere di nuovo agibile il bunker, che l’entità del "colpo" fu accertata e si misero insieme i pezzi del puzzle. Resta il mistero su cosa potesse esservi di tanto interessante: forse denaro, forse lingotti, nascosti in un’intercapedine di cui nessuno conosceva l’esistenza, a parte chi l’aveva realizzata o vista realizzare.

"Questa zona era cruciale per i repubblichini e i tedeschi, qui c’erano tutte le industrie di guerra, anche quelle delocalizzate da Milano bombardata" ricorda Mario Colombo, presidente dell’Anpi di . "Il Comando tedesco di zona non era Busto, ma ad Olgiate, per dare un’idea di quanto contasse la Valle Olona. A Busto invece si era insediata la missione americana Chrysler, comandata dal mio amico Aldo Icardi". Icardi era un tenente dell’esercito USA che con altri colleghi si era paracadutato nella zona del Mottarone per fungere da tramite fra la Resistenza e gli Alleati. "Icardi presto ci invierà documenti riservati in suo possesso da sessant’anni" rivela ancora Mario Colombo", dai quali si evince che nelle trattative segrete con i tedeschi era inclusa la consegna di Mussolini agli Alleati, che non andò in porto per un quarto d’ora". Infatti, secondo il racconto di Colombo, Icardi fu trattentuo dall’arrivo della colonna Stamm presso Busto Arsizio nel giorno in cui avrebbe dovuto recarsi al campo sportivo di Como a prelevare Mussolini e il maresciallo Graziani dalle manid egli stessi tedeschi. Dovette andarci Emilio Daddario, il suo collega italoamericano di stanza a Lugano, nella Svizzera neutrale, che giunse quando Mussolini era appena partito verso Dongo, ma riuscì se non altro a farsi consegnare Graziani. Dopo la guerra Icardi fu processato e condannato in contumacia in Italia e infine assolto (in America, e con l’aiuto del migliore penalista sulla piazza) dall’accusa di aver assassinato e gettato nel lago d’Orta il suo superiore, maggiore William V. Holohan, per distribuire ai partigiani comunisti delle Brigate Garibaldi circa 100mila dollari, denaro che il maggiore avrebbe voluto invece dare a partigiani cattolici, politicamente più affidabili per gli Alleati. Un processo in pieno clima di Guerra Fredda, del quale ancora oggi sul Web circolano echi in chiave più o meno anticomunista. Cercare su Google per credere.

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Pubblicato il 16 Novembre 2005
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