Monaco: “Un fronte civico perchè Legnano cambi pagina”

Il deputato legnanese della Margherita chiede le dimissioni della Giunta Cozzi dopo l'inchiesta che l'ha coinvolta, proponendo la creazione di un ampio fronte civico: "Perchè un'altra Legnano è possibile"

Riceviamo e pubblichiamo


Non
come politico, ma come cittadino legnanese, sento il dovere di fare
un appello alla responsabilità civica dei miei concittadini.
Legnano è nuovamente al centro di un’inchiesta giudiziaria
che ha investito la sua amministrazione comunale. È la seconda
volta nel giro di pochi anni. Non è cosa piacevole. Ma questo
caso riveste un di più di gravità: Legnano è a
una svolta epocale, sono in corso opere e lavori pubblici che ne
ridisegnano il volto e l’assetto per il secolo a venire. E appunto
su amministratori che stanno gestendo questa transizione storica per
la città incombe il sospetto della corruzione. È giusto
rimettersi con fiducia all’azione della magistratura, non
anticiparne i giudizi. Essa ha i suoi tempi (lunghi) e le sue
procedure giustamente garantiste. Ma Legnano non può
aspettare
. Come ha osservato di recente il presidente Ciampi, vi sono
codici morali e politici che gli amministratori pubblici devono
osservare, anche oltre la soglia di una formale legalità. I
cittadini legnanesi hanno diritto a che sia fatta piena luce
sull’accaduto. Saggezza e senso di responsabilità
prescriverebbero cioè una pausa di riflessione e una decisa
discontinuità. Una pausa per “guardare dentro” le opere
progettate ed avviate, per accertasi che anch’esse non siano
viziate da oscure transazioni. Una discontinuità, cioè
le dimissioni di una giunta colpita al cuore nella sua credibilità.
Una giunta che non ha dato buona prova di sé (si pensi solo
alla viabilità) e sulla cui propensione alle generose
volumetrie l’inchiesta giudiziaria getta una luce sinistra. Pare
che questa amministrazione sia sorda a un tale scatto di
responsabilità, ad agevolare cioè un’opera di verità
e di trasparenza.

Avanzo perciò una proposta: che si
costituisca un largo fronte civico, capeggiato da personalità
autorevoli e stimate della città e da realtà
associative, cui i partiti più sensibili a una tale esigenza
di bonifica e di rinnovamento (auspicabilmente non solo i partiti di
opposizione) diano il loro sostegno, con generosità e
discrezione, stando un passo indietro. Una sorta di Comitato civico
che raccolga persone e forze sociali e politiche convinte che
un’altra Legnano è possibile, che essa merita di più,
che sia tempo di voltare pagina, che finalmente la nostra città
si dia amministratori pubblici culturalmente e praticamente decisi a
separare la politica dagli affari, a interpretare il proprio compito
di amministratori come servizio civico e non come rendita di
posizione personale-professionale
. Sono convinto che Legnano non
difetti di risorse morali e di talenti personali all’altezza del
compito. Si tratta solo di scovarli, sollecitarli, raccoglierli.

Pur
non avendo consultato nessuno di essi, provo a fare qualche nome.
Nomi di persone: penso a ex sindaci come Crespi, Cattaneo, Poggi,
Turri; all’ex presidente della Provincia di Milano Tamberi; ai
docenti universitari Geroldi e Vecchio; al direttore dell’ALI
Duvia, al leader degli artigiani Toniolo, a stimati professionisti
come il preside Forte, all’imprenditore Albertalli, al dirigente
amministrativo dell’Università cattolica Ranelli,
all’avvocato Rizzoli, al dirigente bancario Barbarini, a medici
donne di valore come Baldacci, Moretto, Pavan, a figure “storiche”
o nuove del volontariato sociale come Barello, Vittonati ed Evalli. E
a nomi di realtà associative: “Polis”, “Legnano
insieme”, “Prometeo”, “La scuola di Babele”, ACLI, alle
organizzazioni dei lavoratori, nonché alle espressioni
dell’associazionismo giovanile di matrice cattolica di cui sono
ricche le nostre parrocchie e i nostri oratori. E’ un elenco
largamente incompleto, utile solo a mostrare che le risorse non
mancano
. Dunque un fronte civico largo e plurale, accomunato dal
senso di una responsabilità verso la città e dalla
consapevolezza che Legnano ha il diritto e, insieme, la possibilità
di marcare una discontinuità virtuosa, di cavarsi fuori dal
grigiore e dall’opacità di trame che ne intaccano
l’immagine. Chi se la sente alzi la mano, si metta a disposizione,
con coraggio e generosità, pensando alla Legnano che lasceremo
ai nostri figli.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2005
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