Guida web ai ristoranti d’Italia, il progetto è dei “gastronauti”
Da una vacanza di quattro ragazzi bustocchi nasce nel 2003 www.gastronauti.org: recensioni e classifiche di oltre 100 locali visitati
Le vacanze fra amici, si sa, a volte prendono pieghe inaspettate. Per quattro ragazzi di Busto Arsizio la svolta del tour lungo la costa adriatica organizzato nell’estate del 2003 è avvenuta dopo circa un’ora di viaggio, quando a Piacenza si sono fermati per la prima tappa a un ristorante. Da qui in poi la vacanza, e quelle a seguire, sono diventate i "gastro tour". «Diciamo pure – scherzano Alessandro, Eugenio e Giacomo, tre dei quattro fondatori oltre ad Andrea – che le nostre vacanze ora vengono quasi organizzate in funzione del cibo».
È quindi proprio dalla passione comune per la buona cucina che è nata in quell’occasione l’idea di valutare i ristoranti e di raccogliere queste recensioni in un sito che è stato realizzato da li a poco e che oggi ha una media di circa seicento visitatori al mese. www.gastronauti.org ha raggiunto da poco i cento ristoranti visitati, oltre ai bar, pub e pizzerie che sono però solo segnalati. Nella home page campeggia il disegno di una locusta e la frase di Jeremy Rifkin, "L’ uomo è una locusta". «Il nome l’abbiamo scelto per caso leggendolo su una rivista. La frase invece si riferisce all’idea di Rifkin secondo cui gli uomini sono destinati ad esaurire le risorse della terra: ecco noi ci sentiamo un po’ come locuste, migratori e "divoratori" di ciò che incontriamo».
E infatti, sono poche le regioni che i gastronauti – quattro i fondatori, più sei o sette apprendisti – non hanno ancora visitato, fra queste manca il Sud Italia probabile meta del "gastro tour 2006". «Nel nostro statuto ci sono due regole ferree: non lasciare mai niente nel piatto e mangiare secondo la tradizione del luogo in cui ci troviamo. Abbiamo visitato anche ristoranti di cucina straniera, come giapponesi o malaysiani, ma siamo convinti che per conoscere davvero un luogo è necessario conoscere la sua cucina».
All’interno del sito, una cartina dell’Italia indica quindi le regioni visitate, poi le località in cui sono stati e infine i singoli ristoranti. Per ognuno, oltre alle informazioni di servizio e alla mappa per raggiungerli che «è uno dei problemi maggiori – raccontano –, ma in fondo è anche una parte divertente del "lavoro"», viene riportata una breve recensione e un punteggio, che va da un minimo di uno a una massimo di cinque "locuste". «I parametri che abbiamo scelto, che in alcuni casi ci differenziano da altre guide più attente ad altri particolari, sono la qualità, il servizio, il prezzo (dall’antipasto al dolce) e, da non sottovalutare, la quantità. A parte il prezzo, gli altri sono parametri soggettivi ma, anche in risposta a chi ci fa notare che è difficile dare giudizi senza essere veri esperti, noi ci poniamo nei panni di un cliente medio che cerca un buon rapporto qualità-prezzo-quantità. Ultimamente notiamo una tendenza all’aumento dei prezzi e alla diminuzione delle porzioni e questo allontana la gente dai ristoranti».
Dai punteggi sono nate anche due classifiche, una generale e l’altra in base a ogni parametro. «In testa, ancora imbattuto dal 2004, c’è un crotto a circa 15 chilometri da Menaggio sul Lago di Como: per prezzo e cordialità del servizio, ma soprattutto per quantità, la loro polenta uncia è sempre al primo posto. Per il momento possiamo dire che la cucina migliore è in generale quella del centro Italia, ma in realtà ogni regione ci ha dato le sue soddisfazioni. Buon cibo e ottima compagnia sono piaceri impagabili, anche se la tavola, come tutti i piaceri, fa anche male, come dimostrano i 4 o 5 chili che ci portiamo a casa dopo un gastro tour».
Da qui all’estate comunque le tappe intermedie, che sono anche una buona occasione per incontrare i gastronauti "esperti" e conoscerne di nuovi, saranno più o meno una ogni due o tre settimane. Intanto, il prossimo progetto è quello di riuscire a passare dal solo web al cartaceo e realizzare una guida dei gastronauti.
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