Saranno le formaggelle a salvare l’economia varesina?

Poco affollato ma molto denso di relatori e dibattito il primo dibattito a tema della Festa nazionale della Lega

Non si può dire che abbia avuto il favore delle folle il primo incontro pubblico a tema organizzatio nell’ambito della settima festa nazionale della lega nord a MalpensaFiere. La sala Cattaneo del centro fieristico era infatti, se è concesso il termine, solo "punteggiata" di ascoltatori.

Malgrado ciò il primo argomento affrontato è stato uno di quelli che non solo è "à la page" di questi tempi, ma è anche uno dei cavalli di battaglia del movimento, che ha sempre avuto nella salvaguardia del lavoro agricolo uno dei suoi punti di forza e che nel varesotto l’ha fatto diventare un‘occasione di recupero di tradizioni che si stavano perdendo: quello dei prodotti tipici.

«La nostra provincia è ricordata, giustamente, come una provincia industriale – ha ricordato Bruno Specchiarelli, assessore alle politiche agricole della provincia di Varese – ma non si può pensare al futuro della provincia di Varese senza l’agricoltura» Per sostenerla, il sistema migliore è stato individuato nella certificazione dei prodotti locali. E così, a colpi di igp e doc, è ritornata in vista la produzione della formaggella di capra, ed è tornata alla ribalta la coltivazione del vino: che un tempo, come ha ricordato il presidente dell’Unione Agricoltori Pasquale Gervasini, costituiva l’80% della produzione agricola del varesotto.

Un modo per dare nuovi sbocchi a una economia che ha bisogno di inventarsi qualcos’altro oltre al’industria, ma anche per ridare anche con l’alimentazione nuovo fiato alla cultura del territorio «E’ necessario, per motivi economici ma anche culturali, stringere un legame forte tra cultura e territorio – ha sottolineato Ignazio Bonacina, direttore della Coldiretti Varesina – Ma purtroppo troppo spesso noi non abbiamo coscenza della nostra cultura».

Se questa coscienza ci fosse, la Regione,  stando all’assessore Albertoni, avrebbe la ricetta giusta: una valorizzazione a tutto campo di fattori diversi che si integrino per valorizzare tutte le attività, per promuovere turismo e produzione agricola. Ce la farà a metterla in pratica il nostro territorio? Boh.
Perché soffre, endemicamente, di un limite notevole: «Noi non sappiamo fare marketing: potremmo essere dei conquistatori e invece siamo troppo spesso terra di conquista» ha commentato amaramente Giovanni Giubilini, della Confederazione Italiana Agricoltura. 
«E conquistati pure male, spesso, per esempio dal miele cinese trattato agli antibiotici», ha commentato ancora più amaramente Renata Galanti, esperta del ministero delle politiche agricole.

Per provarci a mettere in pratica un nuovo rilancio, sono stati interpellati dal moderatore del dibattito, Marco Colombo, l’assessore regionale Albertoni e il neo presidente di Malpensa Fiere Fernando Fiori, che tra l’altro è pure rappresentante del settore agricolo nella giunta della Camera di Commercio.
L’idea sarebbe quella di far diventare il polo fieristico bustese il croceciva del prodotto tipico lombardo.Di fronte alla proposta Fiori, in carica da pochi giorni, non si è sbilanciato. Albertoni ha dato piena disponibilità "purchè si giochi in squadra". Se sono rose, fioriranno…

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Gennaio 2006
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