Varesotto crocevia della contraffazione nazionale
Dati sconcertanti nella relazione del capitano Carile della Guardia di Finanza di Busto: «I marchi falsi 10% del commercio mondiale»
"La gran parte dei sequestri di merci contraffatte in Italia avviene qui, a Malpensa e dintorni". A dichiararlo è il capitano della Guardia di Finanza Ernesto Carile (foto), comandante della compagnia di Busto Arsizio, e gli si può credere. Il capitano è intervenuto nel poemriggio al convegno "Prodotti tessili ed abbigliamento: reali opportunità di salvaguardia ed interventi nella lotta alla contraffazione", in corso al Museo del Tessile ed organizzato dalla sezione Nord-Ovest Lombardia dell’ACTC (Associazione Chimica Tessile e Coloristica).
I numeri della contraffazione sono impressionati: come sottolineato, si sono sequestrati nel 2005 qualcosa come 1,3-1,4 milioni di "pezzi" – dai giocattoli ai tessuti e a molte altre categorie di prodotti. Di questi, quasi un milione sono stati "blindati" nella bassa provincia, e in particolare a Malpensa. Roba da restare a bocca aperta. "Stime recenti dicono che sul totale del commercio mondiale ben il 10% è costituito da contraffazioni di prodotti esistenti" avverte il capitano nella sua relazione. "Si tratta di un fenomeno con aspetti anche culturali di non poca rilevanza. Da un lato c’è sottovalutazione della portata dei traffici, dall’altro per molta gente acquistare merce contraffatta è ancora aiutare l’ambulante extracomunitario, povero e spesso clandestino. Ma si tratta di una falsa giustificazione, perchè all’ambulante, che in realtà è ormai solo un elemento marginale dei canali distributivi dei falsi, non resta quasi nulla: egli è schiavo di un racket del lavoro nero, e non è comprando merci di dubbia provenienza che lo si aiuta ad uscirne".
Enormi sono i guadagni dei contraffattori, che spesso hanno alle spalle vere e proprie holding del crimine. "Non bastano i sequestri di merci, per quanto frequenti e imponenti" ammonisce il capitano Carile: "ciò che è difficile è risalire ai canali di distribuzione, alle complicità, che spesso coinvolgono anche insospettabili catene di negozi, volontariamente, per ‘giocare al ribasso’ sui costi, o involontariamente come vittime di truffe e raggiri e infine ai centri di produzione". Il denaro disonestamente guadagnato dalle organizzazioni viene poi spesso utilizzato per avviare attività ben più criminali, come il traffico di clandestini e droga, e in taluni casi, sembra, anche il finanziamento di gruppi terroristici. In questa lotta la Guardia di Finanza è sempre più in prima linea, dedicando ogni anno una quota maggiore di forze e tempo alla lotta contro le contraffazioni di ogni tipo – dall’abbigliamento ai giocattoli, dagli alimentari ai medicinali. Per coordinare le innumerevoli segnalazioni dal settembre 2004 è stato anche istituito a Roma, presso il comando nazionale della GdF, uno speciale Nucleo tutela marchi e brevetti, che analizzando le sengnalazioni giunte è in grado di cogliere le tendenze generali del "mercato nero" e di coordinare il contrasto ad esso da parte dei finanzieri.
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